Questa mattina Alessandro Maja è stato sottoposto ad interrogatorio dal giudice Piera Bossi, nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Monza, dove si trova ricoverato. Dalle prime informazioni che trapelano l’uomo sarebbe stato molto vago nelle risposte, confessando però l’omicidio della moglie Stefania e della figlia Giulia, compiuto la scorsa settimana a Samarate. Ma, come riportato dall’avvocato Milani, non ha saputo dare una motivazione al gesto: «Abbiamo cenato insieme, i ragazzi sono andati a letto. Poi non so cos'è successo». Ancora, Maja avrebbe dimostrato un'ossessione per i debiti «e per i problemi di natura economica, non si sa però se fossero situazioni davvero insormontabili», precisa il difensore.
Alla luce di tutto ciò, i legali hanno chiesto la perizia psichiatrica per l'uomo.
Alessandro Maja rimarrà ricoverato fino a che l’ospedale non lo dimetterà, poi sarà ricondotto in carcere. Oggi a Samarate, si terrà alle 20.30 nella Chiesa parrocchiale Santissima Trinità, un momento di preghiera per le due vittime e per Nicolò, l’unico sopravvissuto alla strage: è ancora ricoverato all’ospedale di Circolo di Varese.
Per domani sono previsti il rosario alle ore 14.30 e alle 15 i funerali delle due donne.