Oggi è facile.
Oggi ha vinto la logica. Pure i numeri vanno analizzati sotto la sua lente.
Varese ha segnato 39 punti in 27 minuti, impossibilitata persino a chiedere permesso nell’area milanese. Tutto quello che è statisticamente accaduto da quel punto in poi non fa testo: i padroni di casa, alla quarta partita in 6 giorni e con il Bayern lunedì sera, hanno semplicemente iniziato a gestire, come ovvio che fosse. E sono comunque riusciti nell’impresa, notevole, di andare a segno con tutti i 12 effettivi.
Leggi il tabellino e ci trovi scritto "43%" alla voce “tiro da 3” della squadra in trasferta: altra “bugia”… I primi 8 tiri da 3 biancorossi sono finiti fuori dal cesto: quando l’area di cui sopra sarebbe stata da aprire con le bombe, unica speranza di salvezza, il bilancio è stato un pianto.
Avanti con i numeri, ma solo quelli autentici: 41% da 2 per Varese (32% al 20’), sconfitta 27-14 a rimbalzo: per la prima volta, dopo qualche leggera avvisaglia domenica scorsa, tutti quei concetti su cui si è basata la rivoluzione di Roijakkers hanno conosciuto il loro limite. “Piccoli e veloci” può funzionare, ma non contro Milano.
Non quando un Tarczewski segna senza saltare o quando un Librizzi si trova in un mismatch contro Mitoglou. I mezzi lunghi, veri incursori nella presa del potere di Re Mida, oggi sono stati uccisi dai “governativi”, soprattutto Reyes. Nessuna sorpresa che sia accaduto, ripetiamo: è logica. E talvolta si ricorda anch’essa di essere superiore a ogni altro fattore.
Potremmo andare avanti per righe a spiegare le ragioni di una gara che in realtà non è stata tale, ma sarebbe puro esercizio di stile. Dovremmo interpretare altri numeri, dovremmo continuare a mettere Varese a paragone con Milano: no, non ci sta. I regali, qui al Forum, ce li consegnano solo a ogni eclissi di sole: quest’anno nessuna sorpresa nel cielo.
Quindi, scritto che l’attacco della Openjobmetis non può prescindere da Keene (due indizi fanno una prova: gli spazi che hanno reso tutti protagonisti nella fase offensiva “orange”, qualcuno li deve pur sempre aprire… E quel qualcuno è Marcus...) e annotati con felicità l’esordio di Zhao e l’ottima prestazione di Nicolò Virginio in un teatro di tal calibro, ecco l'unico punto davvero in gioco.
Queste due sconfitte è come se avessero fatto scoprire a Varese, risvegliatasi dopo l’era Vertemati in un paradiso terreste, l’esistenza del "male nel mondo". Sotto varie forme: la sfortuna, gli avversari più forti o che alla fine imparano a conoscerti e ad affrontarti, il rivelarsi sostanziale dei propri limiti...
Capire come la Openjobmetis reagirà a questa scoperta varrà il senso di una stagione.