Vandali senza pietà a Luino hanno preso a sassate, danneggiandolo gravemente, un treno d'epoca, risalente agli anni 20, restaurato e custodito dall'associazione Verbano Express.
Sono proprio i volontari dal sodalizio a denunciare l'ennesimo atto vandalico subito nella loro sede e risalente a qualche giorno fa; un raid avvenuto, a quanto sembra in pieno giorno.
«Purtroppo, ci risiamo, il solito gruppo di giovani idioti ci ha colpito ancora - sabato, nel primo pomeriggio, un gruppo di giovani decerebrati teppisti, probabilmente annoiati, finito di tracannare alcolici lungo i binari della linea ferroviaria, ha deciso di rompere la noia ed il piattume delle loro vite, distruggendo la vettura modello diecimila anni ‘20 della nostra associazione».
Il raid è andato avanti per diversi minuti.
«Per una decina di minuti l’hanno presa a sassate devastandola, vanificando il duro lavoro di restauro fatto dalla nostra associazione - proseguono dalla Verbano Express - che aveva riportato la vettura al suo antico splendore, ripristinando velluti e le antiche fusioni».
La frustrazione e la rabbia dei volontari è comprensibilmente tanta, anche perché sembra proprio che i vandali che colpiscono la sede siano sempre gli stessi.
«E’ evidente che a questi giovani, oltre ad una ragione di vita, manchi un’educazione, anche minima, ma non siamo certo noi a poter porre rimedio, dove famiglia e scuola hanno fallito - osservano dall'associazione luinese - il problema è che il gruppo di idioti è sempre lo stesso, ben definito ed utilizza sempre il solito modus operandi: ubriacarsi lungo i binari, con l’effettiva pericolosità di finire prima o poi travolti da un treno, (speriamo non si debba mai dire, l’avevamo detto) e rompere la noia devastando le vetture del museo».
«Non esiste al mondo, in aree civilizzate, un museo che viene sistematicamente sfasciato da un gruppo ben definito di imbecilli, questo però mina la nostra esistenza - concludono dalla Verbano Express - noi non riceviamo sovvenzioni pubbliche, noi esistiamo grazie all’opera dei nostri volontari ed ai modesti introiti derivati dalle nostre ben conosciute ed apprezzate gite. Noi continuiamo con la nostra opera, continuiamo a coltivare la nostra passione, anche se con una crescente frustrazione e chiediamo un aiuto concreto per risolvere questo problema».