«Non fate morire le piccole e medie imprese a causa del caro bollette»; è l'accorato appello del presidente di Aime Varese Giuseppe Albertini al Governo, al quale l'associazione chiede di rivedere tutto il sistema di fatturazione.
Di seguito il testo integrale dell'appello di Aime firmato dal presidente Albertini:
«Il 2020 e il 2021 sono stati anni complicati, difficili, che hanno chiesto al Sistema Italia uno sforzo straordinario: la pandemia, le chiusure, le restrizioni alle quali si stanno aggiungendo, soprattutto in questo ultimo periodo, gli aumenti sproporzionati e spesso ingiustificati dell’energia, del gas e delle materie prime.
L’impennata dei prezzi non è a nostro avviso determinata solo da fattori congiunturali, ma da un quadro più complessivo di con-cause internazionali e interne che contribuiscono all’esito attuale. Pesano certamente i fattori geopolitici, che mettono a rischio la sicurezza del sistema energetico europeo tuttora fortemente dipendente dall’estero nell’approvvigionamento, in particolare del gas.
Tale elemento rappresenta una leva di ricatto politico da parte di chi apre i rubinetti, soprattutto nell’attuale frangente storico in cui la ripresa economica del continente ha bisogno di energia per recuperare il grave gap recente. In tale contesto, inoltre, l’aver lasciato aperta la porta al gas quale risorsa di transizione nel percorso di decarbonizzazione dell’economia europea e nazionale senza aver previsto per tempo le implicazioni di tale scelta e i necessari interventi, contribuisce ad aggravare il quadro attuale, prefigurando ulteriori aumenti del costo man mano che ci si avvicina al 2030.
A farne le spese sono soprattutto le famiglie che sono spinte a ridurre o a riconsiderare i propri consumi frenando così la crescita registrata nel primo semestre 2021. Ma a farne le spese sono anche le PMI che rischiano di non poter sopportare la situazione attuale. Infatti dalle analisi fatte emergono i pesanti squilibri nella struttura delle bollette energetiche e come questi penalizzano i piccoli imprenditori.
Il peso degli oneri di sistema è distribuito in maniera iniqua tra le diverse categorie di utenti, poiché non è allineato all’effettivo consumo di energia. Si evidenzia cioè uno squilibrio nella distribuzione del carico contributivo che vede le micro e piccole imprese fortemente penalizzate a fronte di consumi energetici contenuti, mentre le utenze industriali in alta o altissima tensione pagano attualmente oneri molto bassi nonostante siano responsabili di alti consumi energetici e quindi di alti livelli di emissioni.
Le aziende che utilizzano la bassa tensione, infatti, a fronte di una quota di consumi energetici del 32%, sono costrette a pagare il 49% della componente degli oneri generali di sistema, pari ad una somma di 4,7 miliardi di euro. In barba al principio ‘chi inquina, paga’, le PMI devono finanziare la maggiore quota di oneri per quelle componenti della bolletta dedicate al sostegno delle energie rinnovabili, delle categorie come le ferrovie e le imprese energivore, e dei bonus sociali.
AIME chiede quindi al Governo una profonda revisione della struttura delle bollette per garantire una distribuzione più equa degli oneri di sistema tra le diverse categorie di utenti e legata all’effettivo consumo di energia.
E ancora, riteniamo necessaria anche la revisione della disciplina delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia, limitando i benefici alle sole aziende che abbiano effettivamente realizzato interventi di efficienza energetica.
Oltre a questi problemi strutturali si aggiungono attualmente i pesanti rincari del prezzo dell’energia alla fonte che in alcuni casi hanno fatto addirittura triplicare le bollette.
Il Governo Draghi, è innegabile, ha fatto degli sforzi per contenere tali aumenti, ma ancora di più dovrà farne!
AIME chiede all’esecutivo una più incisiva azione per rafforzare l’autorevolezza dell’Italia in sede di trattativa internazionale sugli approvvigionamenti e un più marcato impegno nel combattere le speculazioni legate al caro bollette.
Come è stato fatto per le mascherine medicali, pensiamo sia utile che anche per l’energia elettrica e il gas vengano definite tariffe calmierate per sostenere le PMI e per difendere il potere di acquisto delle famiglie».