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Gallarate | 19 dicembre 2021, 14:37

Benemerenze civiche a Gallarate: la città ha premiato i suoi talenti e riaffermato i suoi valori

Targhe al calciatore Marco Parolo, all’hair stylist Gianni Sparacia e alla famiglia Fazzini, titolare dell’omonima azienda, eccellenza del tessile made in Italy. Assegnate anche pergamene per meriti sportivi, culturali e sociali. Il ricordo dei giornalisti Elio Bertozzi e Lorenzo Scandroglio

Benemerenze civiche a Gallarate: la città ha premiato i suoi talenti e riaffermato i suoi valori

Consegnate le benemerenze civiche dei due galli. Riaffermati, nel carisma dei premiati, i valori fondanti la comunità. In una data non casuale: «Il 19 dicembre di 160 anni fa – ha ricordato il sindaco, Andrea Cassani – Gallarate veniva elevata a città. Persone e associazioni che hanno ricevuto il riconoscimento, dal 1984, compongono un elenco importante. Hanno dato un contributo per rendere la città ciò che è. Le scelte per le assegnazioni di quest’anno sono state prese all’interno della apposita commissione, all’unanimità».

Parola al presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Martignoni, padrone di casa (la cerimonia si è svolta nell’aula consiliare di palazzo Broletto): «Le benemerenze che consegniamo sono un premio importante e prestigioso.  Essere presenti, qui, è una testimonianza dell’attenzione che l’Amministrazione comunale riserva a eventi come questo. Ringrazio coloro che vengono insigniti a nome mio personale e di tutti i consiglieri».

Consegne introdotte da un trio di flauti dell’Istituto musicale Puccini. Prima targa alla famiglia Fazzini, dell’omonima azienda, testa e cuore gallaratesi, struttura a Cardano al Campo dal 1976, eccellenza nel tessile per la casa e in generale del made in Italy. Maria Alberta, affiancata dai figli, ha ricordato i collaboratori e affermato: «Mi piacerebbe poter condividere questo premio con tutte le donne di Gallarate che stanno facendo scelte difficili come è capitato a me 30 anni fa».

Gianni Sparacia, hair stylist, anche per tanti volti noti dello spettacolo, un bagaglio importante di esperienze politiche e amministrative alle spalle, ha ricevuto il riconoscimento dal collega, nonché assessore e vicesindaco, Rocco Longobardi. Sparacia ha ricordato l’amico giornalista Elio Bertozzi (destinatario di un premio alla memoria) e la guida spirituale don Alberto Dell’Orto (già cittadino benemerito). «Anche se non sono nato qui – ha concluso – mi sento gallaratese da sempre».

Meriti sportivi e sociali a motivazione della targa a Marco Parolo. «Senza tema di smentita – lo ha introdotto Cassani – il calciatore di Gallarate più forte di sempre». Anni di militanza in serie A, decine di presenze in nazionale, Parolo ha ricordato il suo senso di appartenenza a Gallarate, il sentimento provato da atleta, che girava l’Italia e non solo, a ogni atterraggio a Malpensa e a ogni passaggio in città, magari condito dalla nebbia: «Qui ci sono i campi su cui sono cresciuto, qui vivevo la mia passione. Ora voglio dare qualcosa alla città di Gallarate e aiutare i ragazzi nel loro percorso».

Pergamene alla cestista Greta Ramon (quindicenne, ha già all’attivo presenze in serie A), a Chiara Ciardello (anche lei giocatrice di basket, ha ritirato il premio indossando una polo della nazionale non udenti, con la quale si è laureata campionessa d’Europa), Mirto Crosta (vicepresidente vicario regionale della Croce Rossa, a lungo alla guida del comitato locale), i rappresentanti delle Rsa cittadine (Bellora, Il Melo, Camelot, strutture cui il riconoscimento è stato assegnato per il duro lavoro svolto nei periodi peggiori della pandemia), il dottor Marco Predazzi (da sempre attivo nell'ambito della terza età).

Commovente la consegna delle pergamene alla memoria ai parenti dei giornalisti Elio Bertozzi (appassionato d’arte e storia gallaratese) e Lorenzo Scandroglio (prematuramente scomparso, una vita per la cultura, per la montagna e per la natura).

Gallarate ha festeggiato se stessa, il suo talento, la sua generosità. !60 anni dopo essere diventata città, ricorda il suo passato, vive il presente e guarda al futuro.

Stefano Tosi

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