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Economia | 23 settembre 2021, 15:32

Bollette luce e gas. Perrone (Acel Energie): «Razionalizzare i consumi, trovare l’offerta giusta, puntare sulla qualità del servizio»

L'amministratore delegato dell'azienda che in provincia di Varese opera con il marchio Enerxenia analizza la situazione e fornisce qualche consiglio ai consumatori in vista del rincaro nazionale

Giovanni Perrone

Giovanni Perrone

Il rincaro nazionale previsto per le bollette di luce (+40%) e gas (+30%) preoccupa imprese e famiglie, che si interrogano su come affrontare quella che somiglia a una vera e propria emergenza per i bilanci famigliari o aziendali.

«Occhio ai consumi, alle offerte sul mercato libero e ai servizi del proprio fornitore» suggerisce Giovanni Perrone, amministratore delegato di Acel Energie (gruppo Acsm Agam), presente a Varese con lo storico marchio Enerxenia, uno dei principali operatori sul territorio.

Specialista del settore, Perrone fornisce chiavi di lettura di quanto sta accadendo sulla scena mondiale che ovviamente investe anche i consumatori Varesotti. «Gli aumenti sono determinati da diversi fattori - spiega l'amministratore delegato - anzitutto bisogna considerare l’incremento della domanda a livello globale, combinata alla fase post pandemia che ha impresso  una forte ripresa dei consumi e della produzione industriale. Ci siamo per fortuna rimessi a correre, ma purtroppo tutti assieme e subito dopo un periodo di fermo nella produzione industriale e degli investimenti: questo scollamento tra domanda e offerta ha determinato una tensione sui prezzi. È successo per l’energia così come per molte altre materie prime come l’alluminio o prodotti di componentistica come i microchip».

Dunque i rincari sono frutto di una dinamica di mercato legata alla ripresa dell’economia dopo un lungo fermo dovuto al Covid. Ci sono ulteriori cause?

«La produzione di energia eolica nel Nord Europa ha scontato una prima metà dell’anno meno ventosa e, in quanto al gas, un incidente in un gasdotto russo ha causato un’interruzione dell’attività di esportazione. Siamo nel villaggio globale, in cui tutti è interconnesso, e dunque ecco che quanto accade al largo della Gran Bretagna e in Russia incide sulle bollette delle famiglie italiane».

Ma ci sono anche altri aspetti di cui tenere conto. «Pochi mesi prima dell’irrompere della pandemia, è stato messo in esercizio il gasdotto che garantisce le forniture alla Cina, che è destinata a diventare uno sbocco sempre maggiore per il gas russo - annota Perrone - stiamo parlando di 0,328 miliardi di metri cubi nel 2019 (le consegne tramite il gasdotto sono iniziate a dicembre 2019), diventati 4,101 miliardi di metri cubi in tutto l’anno 2020 e già 4,62 miliardi di metri cubi solo nella prima metà del 2021. Un’impennata della richiesta cinese che ha causato ulteriore tensione sui prezzi insieme ad un elemento in prospettiva positivo, ossia il crollo degli investimenti nell’esplorazione di nuovi giacimenti indotto dalla cosiddetta transizione green introdotta con forza in Europa. In sintesi ci siamo trovati in una situazione in cui la domanda di gas è in forte crescita e l’offerta  è in progressivo calo. Inevitabile l’aumento dei prezzi e soprattutto in un Paese come l’Italia che ha rinunciato al nucleare e produce con il gas come sorgente circa il 40% del fabbisogno nazionale di energia elettrica».

Cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime bollette? Cosa possono fare le famiglie e i consumatori? Rivolgersi al mercato libero può essere una soluzione, almeno parziale al problema?

«Restare nel mercato tutelato significa essere esposti alle variazioni del mercato rilevate in modo periodico dall’autorità di settore - dichiara l'amministratore delegato - nel mercato libero invece ci sono delle offerte a prezzo fisso che consentono di fruire di una tariffa costante che consentono di eludere gli effetti dei rincari anche per due anni. Il fatto è che difficile prevedere con assoluta certezza quale sarà l’evoluzione del mercato ma tendenzialmente non ci sono elementi tali da lasciar prevedere una diminuzione delle tariffe nel breve-medio periodo». 

Quali sono le proposte di Enerxenia? «Premetto che Enerxenia non ricava nulla dall’impennata dei prezzi - afferma Perrone - i nostri margini, come quelli di tutti gli operatori, sono sempre gli stessi. Prendiamo il caso della composizione della bolletta del gas. Una famiglia che consuma 1.400 mc/anno nei primi 9 mesi del 2021 ha pagato ogni metro cubo circa 76 centesimi di euro. Di questi, 25 (il 33%) servono a coprire i costi dell’acquisto della materia prima (il gas naturale appunto). Tutti gli altri vanno a coprire altre voci: 29 sono imposte, 3 coprono i costi di attività connesse al settore, 14 per il trasporto, 5 infine vanno a coprire l’attività di commercializzazione al dettaglio del vostro fornitore. Qui occorre chiedersi se il mio fornitore mi offre dei servizi adeguati o mi mette a disposizione degli sportelli sul territorio, un numero verde che risponde dall’Italia, dei canali di contatto digitali».

«È importante mettere a fuoco la qualità del servizio e scegliete il fornitore che offre il livello più alto - aggiunge - lo stesso discorso vale per l’energia elettrica. La differenza non la fa il prezzo, bensì il servizio anzitutto riguardo alla possibilità da parte del cliente di avere un punto di riferimento certo (un luogo, una faccia) negli sportelli sotto casa e nelle interazioni digitali che, nel nostro caso, sono talmente evolute da riprodurre nei fatti un contatto fisico diretto con lo sportellista, il cliente viene guidato passo dopo passo nella ricerca delle informazioni necessarie, con un addetto che si dedica a lui. E di sportelli sui territori in cui operiamo noi ne abbiamo 21. Oltre al servizio c’è la capacità di proposta commerciale, ovviamente». 

«Abbiamo messo a punto una tariffa nuova denominata “Mia Cashback” - conclude Perrone - particolarmente efficace nel proteggere le famiglie dai rincari. Si tratta di una tariffa fissa per due anni che prevede un bonus di 150 euro all’atto della sottoscrizione: secondo la stima degli uffici studi, limita gli effetti di un rincaro medio intorno ai 247 euro».

I.P.

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