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Basket | 17 maggio 2021, 22:59

Scola investirà nella Pallacanestro Varese? L’argentino ora aspetta una proposta. Bulleri vicinissimo alla conferma

Le questioni prioritarie dell’agenda biancorossa si stanno delineando. Luis lascerà il basket e parlerà con la società per capire se e come costruire insieme il futuro sia economico che organizzativo del club. Al prolungamento del rapporto con l’allenatore toscano manca solo l’ufficialità, poi il mercato puntando tutto su italiani, Beane ed Egbunu

Scola investirà nella Pallacanestro Varese? L’argentino ora aspetta una proposta. Bulleri vicinissimo alla conferma

Salvo ripensamenti, sempre possibili ma oggi difficilmente pronosticabili, Luis Scola lascerà il basket giocato dopo le Olimpiadi di Tokyo. Ma non Varese: l’argentino ora aspetta una proposta concreta per capire se e come entrare a far parte della compagine sociale e dell’organigramma della Pallacanestro Varese.

Nel frattempo nel club dieci volte campione d’Italia si lavora alla prossima stagione, partendo da un punto che presto dovrebbe diventare fermo anche per le cronache ufficiali: coach Massimo Bulleri.

Non un ruolo rappresentativo

Nelle ultime settimane, all’approssimarsi della fine dell’avventura nel 99° campionato di Serie A, si è diffusa la convinzione che fossero due le pregiudiziali alla determinazione del futuro del massimo sodalizio cestistico cittadino: il destino del lungo quattro volte olimpionico e quello dell’allenatore toscano. Convinzione giusta: entrambe le questioni, insieme a quella del twittante attuale main sponsor, sono diventate prioritarie nell’agenda dirigenziale, sensibili come sono di orientare le future scelte.

Il libro che riguarda il domani di Scola è ancora bianco. A poco a poco però si stanno delineando alcuni punti fermi. Il primo: El General è pronto a lasciare il basket. Per acquisire significato le parole “mi ritiro” dovranno uscire dalla sua bocca (e sarà un momento triste per la pallacanestro mondiale) e probabilmente verranno pronunciate solo dopo i Giochi giapponesi, ma durante i diversi confronti avuti nell’ultimo mese con i suoi attuali datori di lavoro l’intenzione di mollare l’agonismo ha preso sempre più forma, rafforzando un pensiero che covava da tempo e che lo stesso Luis aveva già fatto trapelare pubblicamente.

E ora che succede? Avanti con i punti fermi. Scola e la sua famiglia hanno gettato le basi per fermarsi a vivere a Varese per i prossimi anni: la voglia di dare una tregua almeno parziale a una vita da globetrotter, la bellezza e la pace del territorio che li ha accolti, la proficua vicinanza con Milano e la perfetta gestione dell’esistenza fuori dal campo che la Pallacanestro Varese ha favorito hanno orientato tale scelta, ormai pressoché certa anche per fatti concludenti (casa, scuola dei figli, etc...).

L’ex Nba, però, non solo sta bene da queste parti: da mesi - come VareseNoi ha anticipato - ha manifestato il proposito di spendersi per il futuro della Pallacanestro Varese, società che lo ha letteralmente conquistato nel suo ultimo anno da atleta. Magnetica la sua storia, magnetico l’amore per il basket che presso queste lande si respira, magnetico il trattamento ricevuto da chi lavora tra campo e uffici (da Max Ferraiuolo in giù), magnetico il fascino esercitato su di lui da un personaggio - Toto Bulgheroni - che della pallacanestro italiana (non solo varesina) ha scritto pagine indelebili. 

Nessuno lo avrebbe creduto possibile un anno fa, quando quella prealpina pareva essere solo una transizione in attesa delle Olimpiadi, ma spinto da questi sentimenti Scola ha iniziato a immaginare, a ipotizzare, a sognare di contribuire alla costruzione di qualcosa che potesse fare il bene delle società che lo ha così ben abbracciato e dei suoi tifosi.

A questo punto era necessaria solo una cosa: condividere tale desiderio con la stanza dei bottoni di piazzale Gramsci e con il Consorzio proprietario. È accaduto, finalmente, nei giorni scorsi, in riunioni che pur non avendo messo a fuoco ancora alcun dettaglio, di certo hanno sgombrato il campo da alcuni dubbi: a Scola non interessa un ruolo tecnico o un ruolo puramente rappresentativo, quanto invece dare concretamente una mano - dal punto di vista sia economico che organizzativo - personalmente e per il tramite delle sue importanti conoscenze. Mettendo a disposizione, come ovvio e giusto che sia, l'esperienza vissuta nelle migliori entità sportive del globo.

Con Douglas è addio

Luis, quindi, ora aspetta solo le richieste formali di Varese: come e in che misura entrare nel capitale societario? Che tipo di collaborazione instaurare? Chi altro coinvolgere? Come immaginare insieme un futuro che andrebbe ben oltre la prossima stagione? Il dialogo tra le parti, però, andrà necessariamente avanti a distanza: l’argentino dopodomani partirà per la madre patria e poi inizierà a preparare con la sua nazionale l’avventura olimpica, non tornando nella Città Giardino fino al mese di agosto inoltrato.

Gli sviluppi della vicenda saranno tutti da seguire: Varese potrebbe avere davanti a sé, più per il domani che per l’oggi, un’autentica rivoluzione capace di affrancarla dai problemi, dai gioghi e dai pesi del suo recente passato e del suo presente. La strada, però, è ancora molto lunga.

A più breve scadenza, invece, arriverà la conferma di Massimo Bulleri sulla panchina biancorossa. L’assenza di comunicazioni delle ultime settimane aveva fatto sospettare che potessero covare dei dubbi sulla permanenza  del coach che ha conquistato la salvezza, ma in realtà nessuna alternativa allo stesso è mai stata davvero esplorata.

Varese riconosce diversi meriti al Bullo e gli darà in mano le chiavi del suo domani più prossimo. A partire dal mercato, da condurre insieme ad Andrea Conti e allo stesso Bulgheroni. Priorità numero uno: blindare il gruppo dei giocatori italiani. Priorità numero due: giocarsi le proprie carte con John Egbunu e con Anthony Beane.

Per Toney Douglas, invece, nella Pallacanestro Varese 2021/2022 non ci sarà più spazio.

Fabio Gandini


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