Giornata di visite istituzionali ai presidi ospedalieri della provincia di Varese. Dopo il sopralluogo del governatore Fontana all'hub vaccini di Rancio Valcuvia (leggi QUI), l'assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Alessandra Locatelli ha visitato il Progetto D.A.M.A dell’ospedale di Circolo.
Il Servizio, attivo dal 2012 sotto la responsabilità medica della dottoressa Sabrina Perazzoli, rappresenta un modello di accoglienza ospedaliera inclusiva dedicato a pazienti con gravi disabilità intellettive, comunicative eneuromotorie che adatta il percorso ospedaliero alle loro specifiche esigenze.
L’esperienza del Progetto DAMA nato all’Ospedale San Paolo di Milano nell’anno 2000, ha dimostrato che il problema principale è quello culturale: il mondo della disabilità è poco conosciuto e viene affrontato marginalmente dai percorsi di studio dei professionisti della salute, a tutti i livelli. La creazione di un modello di accoglienza medica avanzata come quello di D.A.M.A ha permesso di utilizzare in modo flessibile le risorse già presenti in ogni ospedale per dare risposte personalizzate molto efficaci.
Cabina di regia del DAMA è il suo Ambulatorio dove è inserito anche il Call Center, una sorta di centrale operativa intelligente, in cui opera il personale dell’équipe dedicata composta da un medico, tre infermiere e una caposala. La sede dell’Ambulatorio si trova al piano terra del Monoblocco, accanto alla hall e al Pronto Soccorso, a pochi passi dall'ingresso principale dell'Ospedale di Circolo.
Ambulatorio che ora si occupa anche della campagna vaccinale dei suoi utenti con percorsi mirati all’accompagnamento alla vaccinazione delle persone più fragili, con grave disabilità. «Un modello serio che funziona oggi per la vaccinazioni ma che è presente e operativo sempre – ha detto l’assessore Locatelli – Un servizio importante che spero si possa implementare su tutto il territorio».
Ad accompagnare l’assessore anche il consigliere e presidente della commissione Sanità Emanuele Monti: «Un’eccellenza della sanità lombarda con oltre 1600 persone fragili prese in carico. Le sfide del futuro le affronteremo insieme, anche con queste realtà, con la riforma della legge 23».