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Economia | 11 marzo 2021, 19:49

Di padre in figlio: sfila il futuro delle imprese familiari alla Liuc

Tra le premiate due varesine, Lati e Spii. Così le nuove generazioni hanno portato innovazione, ma anche continuità nei valori

Nella prima foto l'azienda Lati, sotto la famiglia della Spii

Nella prima foto l'azienda Lati, sotto la famiglia della Spii

Di padre in figlio, ma quante sfaccettature: specchio delle aziende del territorio e del Paese. Oggi si è svolta la cerimonia di premiazione promossa dalla Liuc Business School di Castellanza, e in particolare dal Centro su Strategic Management e Family Business, con il sostegno di Credit Suisse e Kpmg, main sponsor della competizione, e con il contributo di Mandarin Capital Partners.

C'è un tratto condiviso? Sì, anche nei premiati. L'essere azienda familiare, ma non chiusa, avere valori che segnano la continuità ma anche l'innovazione, quella profonda che non si esaurisce mai.

Cosa fa la differenza

Due delle realtà premiate sono varesine: Lati e Spii. Il premio si rivolge ad imprenditori ed aziende almeno alla seconda generazione, con fatturato superiore ai 10 milioni di euro e sede legale in Italia. A far viaggiare tra queste imprese, le loro sfide, la loro umanità è stato il rettore della Liuc Federico Visconti. Che ha sottolineato l'importanza di scelte chiave come l'investire, anche e soprattutto di questi tempi, e il significato di questo confrontarsi, a prescindere dal premio finale: «Come diceva Mandela, non perdo mai, o vinco o imparo».

Ma chi sono le due varesine premiate? Spii viene fondata a Milano nel 1947 da Angelo Foiadelli come Studio Professionale di Ingegneria industriale che propone soluzioni tecnologiche tailor-made. Alla fine degli anni ’80, con a capo Roberto Foiadelli, diventa leader di mercato nella componentistica e nei dispositivi di sicurezza per applicazioni ferroviarie e industriali. Nel 2015 la terza generazione, con l’ingresso dell’azienda nel gruppo internazionale tedesco Schaltbau. Sotto la guida di Paola Foiadelli, avviene un passo importante: la tecnologia, conta sì, ma «è la persona cha fa la differenza» rimarca l'imprenditrice.

Oggi Spii è Strategic Partner Intelligent Interface, un’eccellenza che vanta applicazioni in tutto il mondo, proponendosi come Centro di competenza per sistemi di Interfaccia uomo - macchina. 

Ma anche Lati è un esempio illuminante, e pure qui c'è il volto di una donna. Nata come family business nel 1945, Lati Industria Termoplastici spa è il fornitore globale di soluzioni ad alta tecnologia per l’industria termoplastica. Michela Conterno succede a papà Francesco come Ceo nel 2016 e sa introdurre importanti cambiamenti. Su che cosa serve continuità? sui valori. 

La scelta

Una menzione speciale anche per altre finaliste varesine: A.C.S.A. Steel Forgings S.p.A. di Oggiona con Santo Stefano (stampaggio a caldo dell’acciaio, categoria “Internazionalizzazione”), Ilma Plastica Srl di Gavirate (costruzione stampi e stampaggio nel settore automotive, categoria “Innovazione”), Roda di Gavirate (mobili da esterno, categoria “Piccole Imprese”), Simec Group di Olgiate Olona (produzione e incisione di svariate tipologie di cilindri, maniche e rulli goffratori, categoria “Fratelli al comando”).

Tante e interessanti le candidature, 64 storie sono state vagliate dalla giuria. La raccolta e l’analisi dei dati è stata affidata al team di Fabula il Family Business Lab della Liuc attivo in studi e ricerche dedicate a tematiche cruciali come il cambiamento strategico, la crescita, l’innovazione (anche e soprattutto aperta), l’internazionalizzazione, le ristrutturazioni post-crisi, l’apertura del capitale e della governance, con particolare attenzione verso il ruolo delle nuove generazioni.

Il 38% delle imprese candidate era del Nord Ovest, spiegano Valentina Lazzarotti e Salvatore Sciascia, co–direttori di Fabula e professori ordinari della Liuc. Che spiegano: «Hanno partecipato imprese di ogni settore e il 70% è composto da piccole e medie, metà delle quali con un fatturato fra i 10 e i 20 milioni di euro. Dominano le aziende di lungo corso (il 45% ha più di 50 anni e sempre il 45% è giunto almeno alla terza generazione al comando). Oltre la metà delle imprese candidate prevede fratelli  o cugini al comando».

Solo il 15% è guidato da una donna e  il 18% è guidato da uno (o più) leader under 40.

Vincenti appunto i valori e il dialogo in famiglia. Ma incidono anche la chiarezza e la formalizzazione delle scelte strategiche, la costruzione di un portafoglio di business sinergici, la tendenza all’innovazione continua e l’orientamento internazionale.

Da non dimenticare la governance aziendale: «L’adozione di efficienti strumenti e organi di governo, l’attenta pianificazione del passaggio generazionale, la chiarezza dei ruoli e l’apertura del capitale, del Cda e del management».

Ecco tutti i riconoscimenti assegnati.

Premio assoluto: Cantine Ferrari e Pastificio Rummo 

Apertura del capitale: Pastificio Felicetti Menzioni speciali: Laterlite, Maiora, ICSS e Bea Technologies 

Donne al comando: Spii Menzioni speciali: Eurpack, Santini, Mantua gomme, Permare 

Fratelli al comando: Gruppo Davines Menzioni speciali: Farmaceutici Procemsa, Diachem, Colfert, Simec 

Giovani Imprenditori: Lucano 1894 Menzioni speciali: Studio Italia Design, Intergroup, Laboratorio Giusto, Marigo 

Innovazione: Friem Menzioni speciali: Elite, Ilma, Copan, Fin Posillipo 

Internazionalizzazione: Lati Menzioni speciali: Mondo Convenienza, Sibeg, Ponzio, Acsa 

Piccole imprese: Marinella Menzioni speciali: Italven pelli, SIP&T, AZ, Roda 

Storia e tradizione: Marchesi Mazzei                                                                Menzioni speciali: Distilleria Caffo, Grendi, Agugiaro & Figna, Cartiere di Trevi

Ma. Lu.

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