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Varese | 27 ottobre 2020, 17:13

«Il distanziamento sui mezzi? Non dipende dalla capienza all'80%. Studenti con la mascherina perfino più attenti degli adulti»

Viaggio nel trasporto pubblico con Marco Regazzoni di Autolinee Varesine: «Gli orari ballerini di entrata e uscita da scuola penalizzanti per il trasporto in sicurezza. La presenza a sorpresa delle forze dell'ordine sarebbe d'aiuto. Gli autisti hanno sempre lavorato bene ma sono stati meno mitizzati di altre categorie. Anche perché nessuno chiede di essere un mito»

«Il distanziamento sui mezzi? Non dipende dalla capienza all'80%. Studenti con la mascherina perfino più attenti degli adulti»

Siamo idealmente saliti sugli autobus di linea ed extraurbani insieme a chi, da mesi, tutti i giorni vive il trasporto pubblico e abbiamo scoperto che molte cose ripetute da inizio emergenza rappresentano soltanto uno spicchio di verità, se non veri e propri luoghi comuni.

I giovani stanno spesso ammassati senza mascherina: luogo comune. I pullman sono pieni oltre la soglia dell'80% stabilita: luogo comune. Non solo: alcuni problemi relativi alla capienza dei mezzi durante l'orario scolastico, sono nati dall'impossibilità di mantenere gli stessi orari di entrate e uscita dagli istituti.

A guidarci è Marco Regazzoni, che cura con competenza assoluta e passione la comunicazione e le relazioni esterne di Autolinee Varesine, una flotta di 300 autisti e 200 pullman in tutta la provincia, tra bus di linea (arancioni), extra urbani (blu) e turismo (purtroppo i meno utilizzati, in questi lunghissimi mesi in cui, dalle gite domenicali a quelle dei pellegrini, i viaggi sono stati spazzati via dal virus).

«Parto da una premessa molto semplice - dice Marco - gli autobus, come tutti i mezzi pubblici, sono fatti per portare grandi quantitativi di persone in uno spazio ristretto: in 10-12 metri di lunghezza e 2 metri e mezzo di larghezza, qualunque percentuale di riempimento, che sia del 50-60% o del 70-80%, non garantisce di per sé il distanziamento. A pieno carico un autobus di queste dimensioni può avere a bordo più di 80 persone: i pullman di città privilegiano lo spazio in piedi e quelli extra urbani i posti seduti».

La scorsa estate si è stabilito che i mezzi del trasporto pubblico dovessero viaggiare al massimo con l'80 per cento della capienza: è stato rispettata la norma, al di là dei selfie che ogni tanto circolano sugli assembramenti?
Con le scuole a pieno regime in pochissimi casi o in nessuno caso abbiamo superato quel limite ma, come dicevo, bisogna vedere se la percentuale dell'80% permette il distanziamento... Di più: anche contando uno a uno i passeggeri, cosa avrebbe dovuto fare l'autista che vedeva una persona in più in attesa a bordo strada, quando magari sapeva perfettamente che l'autobus successivo sarebbe passato dopo un'ora e mezzo?

Cosa è mancato perché, al di là della percentuale di riempimento, si potesse garantire ancor di più il distanziamento sui mezzi di trasporto al riavvio delle scuole?
Il coordinamento che permettesse una programmazione precisa e puntuale di ingresso e uscita dagli istituti, non solo a Varese: in quel caso anche i pochi problemi riscontrati, non ci sarebbero stati.
Sarebbero bastati due orari per l'ingresso e due per l'uscita dalle scuole, invece di entrate e uscite scaglionate, a volte fantasiose o magari improvvisate perché dovute semplicemente all'assenza di qualche professore. Se si fossero mantenuti tutti gli ingressi alle 8 e alle 9,30, non avremmo avuto bisogno di "rincorrere" altri orari ballerini e imprevedibili. 

La Lombardia ha investito un euro in più sul servizio pubblico?
No. 

Altre regioni lo hanno fatto?
Sì, per esempio l'Emilia-Romagna lo ha fatto.

Qual è la situazione in questa settimana in cui è partita la didattica a distanza per le superiori?
Di fatto a Varese sono ancora aperti solo l'Isis Newton, una parte dell'Enaip, il CFP e qualche scuola privata mentre tutti i licei sono chiusi: se nelle scorse settimane trasportavano mediamente il 60 per cento dei passeggeri rispetto all'orario scolastico normale, sia perché alcuni lavorano in smart working sia perché qualcuno preferisce utilizzate l'auto o muoversi in bici, ieri mattina all'ingresso della città, verso le 7.30, sui bus extra urbani avevamo  8/9 passeggeri rispetto ai 30/35 abituali. 

A bordo dei mezzi viene indossata da tutti la mascherina?
Innanzitutto diciamo che l'obbligo è sacrosanto, sia per il conducente che per i passeggeri. Aggiungo che i ragazzi sono stati persino più attenti di alcuni adulti su questo tema, poi esistono le eccezioni. Di sicuro non posso dire: "Ecco i soliti ragazzi che se ne fregano".

Il problema, semmai, è quello di non aver dato la possibilità ai controllori di multare chi non indossava la mascherina: Autolinee Varesine non c'entra nulla, avrebbe dovuto pensarci chi ha deciso le regole. Se aveste una richiesta da poter realizzare, quale sarebbe?
Se le forze dell'ordine, senza dirci nulla, si facessero vedere e salissero sui pullman, l'azione deterrente avrebbe un peso importante.

Nessuno parla della categoria degli autisti, in prima linea silenziosamente...
Gli autisti hanno dimostrato una grandissima disponibilità, siamo in 320 da Luino a Bardello, Tradate e oltre. Sarebbe da dire loro: grazie perché ci siete stati e ci siete ancora. Hanno sempre garantito il servizio anche nelle giornate più difficili, quando sembrava che il mondo finisse. Hanno sempre lavorato bene ma sono stati meno mitizzati di altre categorie. Anche perché, qui, nessuno chiede di essere un mito. Certo, quando inchiodi un pullman vedendo spuntare un cervo sulla strada, com'è accaduto in Valganna, un minimo di bravura all'autista andrebbe riconosciuta... (leggi QUI).

...però si è parlato più del cervo che dell'autista capace di garantire la sicurezza: ma questo è un altro discorso. Passiamo ad altro: continuerete ad adottare l'orario scolastico?
Questa settimana andiamo avanti sicuramente perché alcune scuole superstiti sono ancora aperte, poi vedremo. Abbiamo un contratto di servizio con l'agenzia del trasporto pubblico locale, che ha superato la Provincia e ha giurisdizione anche su Como e Lecco. Ad oggi le indicazioni sono: continuate con l'orario scolastico. Anche se vi ho detto del calo a massimo 10 persone negli orari mattutini rispetto ai 35-40 di settimana scorsa.

La difficoltà maggiore qual è stata?
Il trasporto pubblico vive di programmazione e orari ma, da febbraio, ci siamo scontrati con l'impossibilità di dare continuità per via dell'evoluzione continua della situazione. Oggi le scuole sono aperte, domani no: navighiamo a vista, facciamo fatica a rifare i turni e riorganizzare il lavoro, e capisco che l'utente possa far fatica a raccapezzarsi.
L'amarezza è vedere una città che non è vuota, ma è un po' più spenta. Non sto dicendo che il modello di vita precedente fosse quello giusto, ma in questo si vede che manca qualcosa.

Andrea Confalonieri

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