Passati quasi sotto silenzio, come fosse un'abitudine, gli insulti personali agli affetti più cari di Attilio Fontana, comparsi su un muro di una via pubblica a un passo dalla famiglia del governatore (leggi QUI), va incontro alla stessa sorte l'immediato e doveroso gesto di rispetto e civiltà con cui il sindaco Davide Galimberti ha fatto cancellare quella macchia sul buon nome della città.
Non ci si deve abituare né agli uni, gravissimi e insopportabili perché vigliaccamente colpiscono Fontana mettendo nel mirino le persone accanto a lui, né all'altro, perché se è scontato che un sindaco intervenga nel momento in cui una mano anonima tenta di ferire con la violenza delle parole un avversario politico ma soprattutto un uomo e un concittadino, non risultano altre prese di posizioni e solidarietà altrettanto forti nei confronti di Fontana se non quelle di Galimberti (leggi QUI).
Come se fosse ovvio essergli vicino senza dirlo o come se ormai fosse la normalità una scritta d'insulti violenta e volgare, perfino nella sua Varese. Che invece non lo è anche grazie a quel muro ripulito in tempo zero. Ed è per questo che la foto di quella parete bianca è più importante delle buche nelle strade e perfino del palaghiaccio inagibile, perché chiude un buco più grave, quello dell'offesa e dell'intimidazione.
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martedì 30 dicembre
lunedì 29 dicembre
domenica 28 dicembre















