«Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo» ha detto il governatore dell'Alto Adige e presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher. E così nella scorsa notte il consiglio provinciale di Bolzano, che ha competenze maggiori rispetto al resto d'Italia, ha approvato la riapertura da domani dei negozi e da lunedì di bar, ristoranti, parrucchieri e musei. Con 28 voti favorevoli, uno contrario e 6 astensioni l'Alto Adige dunque accelera e fa da sé.
«La Fase 2 di #AltoAdigesiriparte e la ripartenza possono avere luogo solo se tutti si attengono alle regole. Confidiamo pertanto nell’autodisciplina e nel senso di responsabilità dei cittadini. Al centro mettiamo la sicurezza e il senso di comunità» ha aggiunto Kompatscher.
La ripresa di queste attività inizia dunque prima in Alto Adige, dove l'indice di contagio R0 è al di sotto dell'1. Prevista anche la libertà di movimento sul territorio regionale senza autocertificazioni.
Divieto di assembramento, osservanza della distanza di due metri tra le persone, un adeguato rapporto tra superficie e persone per tutte le attività economiche: sono alcune delle norme che andranno seguite dalle attività.
Lunedì sarà dunque la volta di tornare al lavoro in Alto Adige per i servizi alla persona fra cui parrucchieri, barbieri ed estetisti, e per quelli di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, quindi bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie. Via anche alle artistiche e culturali e quindi vengono riaperti musei, biblioteche e centri giovani.
Dal 25 maggio potranno riaprire le strutture ricettive del territorio provinciale mentre i servizi di assistenza all'infanzia ed assistenza estiva hanno la possibilità di tornare attivi già dal 18 maggio con gruppi ridotti. Negli asili e nelle scuole primarie si offre l'assistenza di mezza giornata senza mensa: sono fissate anche le dimensioni dei gruppi (4 per i bambini al di sotto dei 6 anni e 6 al di sopra di questa età). La composizione dei gruppi dovrà rimanere costante e si dovranno evitare i contatti tra gruppi diversi con precedenza alle famiglie i cui genitori non potranno occuparsi dei propri figli per ragioni di lavoro o emergenza.
La Fase 2 non riguarda le materie dove il Consiglio provinciale non può decidere ovvero scuole, università, manifestazioni sportive e spostamenti verso il resto d'Italia.
La legge approvata fissa tempi e modi della ripartenza con tutte le norme e i protocolli di sicurezza concordati con le parti sociali. Per distanze tra le persone inferiori ai due metri è obbligatorio l’uso delle mascherine mentre con i dispositivi di protezione va mantenuta comunque la distanza di un metro. Si applica la regola di 1/10 nel rapporto tra superficie e numero massimo possibile di persone: è quindi necessario garantire da parte dei proprietari dei negozi o di qualunque esercizio commerciale la disponibilità di dieci metri quadrati di spazio per persona.
Negli stessi negozi l'accesso è scaglionato, le aree di cassa devono essere separate con un dispositivo di protezione, gli orari di apertura possono essere prolungati fino alle 22 e vale sempre la regola di 1/10 (un solo cliente ogni 10 metri quadri) tranne che nei piccoli negozi fino a 50 metri quadri.
Gli spostamenti, all'interno del territorio provinciale e nel territorio, come detto, sono liberi, mentre quelli verso altre regioni sono consentiti per ragioni di lavoro, di salute, di assoluta urgenza e per tutti gli altri motivi previsti dalla normativa statale. Se Austria e Svizzera lo consentiranno, sarà possibile varcare i rispettivi confini.














