Il documento elaborato dai consulenti del lavoro (in allegato a fondo articolo) fotografa la situazione dell’impiego in Lombardia e in particolare nella provincia di Varese, dove le misure restrittive adottate dal Governo per l'emergenza Covid-19 tengono a casa circa 141mila lavoratori (il 37,6% del totale) di cui quasi la metà, 70mila solo nel settore industriale (55,6% sul totale degli occupati del settore), 23mila nel commercio (46,5%) e 15mila nelle costruzioni (65,1%). Numeri che ovviamente non tongono conto di tutte le attività non rientranti nella lista Ateco, ma che hanno chiuso per scelta propria.
«In questa situazione e con tali numeri diventa urgente la sospensione di tutte le scadenze e degli obblighi diversi dalla gestione delle pratiche di intervento degli ammortizzatori sociali», dichiara la presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Varese Vera Stigliano unendosi alle richieste sottoscritte a livello nazionale da Ancl e Ordine dei Consulenti del lavoro.
«Se non vengono immediatamente presi provvedimenti finalizzati a non aggravare il lavoro degli studi - aggiunge - molti lavoratori non riceveranno in breve tempo gli indennizzi previsti dagli ammortizzatori sociali».
Sin dall'inizio della crisi legata al Coronavirus la rete creata tra i consulenti del lavoro aiuta le aziende, i dipendenti e gli stessi consulenti tra loro «perché il Coronavirus non risparmia i professionisti e nostri collaboratori», aggiunge la presidente dell'Ordine varesino annunciando che da settimana prossima i Cdl di Varese potranno iniziare a distribuire i presidi sanitari acquistati per sostenere in concreto gli ospedali del territorio.