Sono passati venti anni da quel 23 dicembre che spense la giovane vita di Enrico "Chicco" Ravaglia, talentuoso play cresciuto nella Virtus Bologna e arrivato nella Pallacanestro Varese nella stagione 95/96, stagione in cui Dodo Rusconi lo fece esordire in Serie A.
Il vice di Rusconi era Gianni Chiapparo, oggi dedito all'insegnamento del basket sia all'università dell'Insubria, sia ai ragazzi del "Sette Laghi - Gazzada", con un passato importante anche da general manager: "Impossibile dimenticare Chicco - racconta Chiapparo -. Era un ragazzo sereno, sempre allegro con un sorriso enorme sul suo viso: a 19 anni non è sempre scontato, soprattutto quando vivi fuori casa e devi ambientarti con persone e in situazioni diverse. Ma veniva da una famiglia splendida, molto presente, ma discreta: il padre è l'ex cestista Roberto e gli aveva trasmesso la passione per questo sport, ma anche il modo di vivere una squadra".
Un bravo ragazzo, certamente, ma anche un giocatore talentuoso: "Molto talentuoso - prosegue -, uno che si è guadagnato la stima di Dodo Rusconi deve avere per forza qualcosa di speciale! E lo aveva davvero. Poi l'anno successivo aveva iniziato la stagione con noi, ma la Virtus lo richiamò per farlo giocare: io ero General Manager e feci lo scambio con Riccardo Morandotti".
Chiapparo proseguì la sua carriera di gm tra Varese con cui vinse lo scudetto della Stella nel 99, Jesi, San Pietroburgo, Ferrara, fece il "pendolare" con Dallas dove aveva scovato talenti per poi dire basta nel 2008 con la retrocessione del suo Varese.
E da allora si dedica sul campo al lavoro con i bambini: "Insegno basket ai bambini dai 5 ai 12 anni: sono delle spugne pronte ad assorbire i tuoi insegnamenti. Come si scova un talento? A questa età è difficile, ma già vedi chi è coordinato e chi si muove meglio. Certo che con le regole odierne della pallacanestro è complicato far crescere i nostri ragazzi: non trovano spazio e fanno fatica ad emergere. Prima era più facile far giocare i ragazzi e l'esordio di Chicco a 19 anni in serie A non era un caso isolato".
"Il ricordo più bello di Chicco? Il suo sorriso".















