Calcio | 25 settembre 2023, 11:04

«Ho visto la squadra applaudire quell'unico tifoso in curva e ho capito che il mio Varese è tornato. E che insieme siamo più forti»

Lettera al giornale dopo la vittoria dei biancorossi al Franco Ossola contro una delle favorite al salto in serie C: «Già prima della partita, cosa inusuale e mai vista, i giocatori hanno salutato, avvicinandosi ed applaudendo, sia i tifosi nei distinti sia quelli in tribuna. Sono gesti di chi ha dentro un fuoco speciale che avvicinano e coinvolgono chi ama questa maglia e ciò che rappresenta»

Una scena d'altri tempi: la squadra del Varese a fine partita va ad applaudire unita l'unico tifoso presente in curva nord (foto Ezio Macchi)

Una scena d'altri tempi: la squadra del Varese a fine partita va ad applaudire unita l'unico tifoso presente in curva nord (foto Ezio Macchi)

Il pubblico biancorosso sa stupire quando meno te l'aspetti, sa gettarsi nel fuoco come pochi altri - anche per l'abitudine a soffrire e, per questo, a stupire - quando vede salire un segnale di battaglia dal campo, sa fiutare quando la squadra e l'allenatore sono giusti, insomma "da Varese". È accaduto ieri al Franco Ossola dove 500 spettatori in alcune fasi della partita sono sembrati molti di più: ci fosse ancora il Peo, che a volte - soprattutto alla fine - teneva le finestre di casa aperte per ascoltare i rumori provenienti dallo stadio e capire se il Varese stesse vincendo o perdendo, direbbe che il boato del gol lo ha sentito anche da lui, un urlo liberatorio che ha fatto tremare i gradoni di Masnago dopo una stagione d'inferno e l'umana paura che qualcosa di simile potesse ripetersi. E invece non accadrà, come hanno capito tutti coloro che ieri erano presenti. Lo ha spiegato Furlan, che poteva magari restare in serie C ed invece ha scelto per la prima volta in carriera la D ed è tornato a Varese, rinforzando l'idea un po' appassita che questa maglia e questa piazza hanno ancora qualcosa di speciale per cui vale la pena sceglierle con alcune parole da incorniciare: «Avevo delle proposte tra i professionisti - ha detto - ma mi sono trovato in biancorosso, anche perché mia moglie è di Varese e abbiamo casa qui. Mi sono allenato con i ragazzi e con il mister e mi sono trovato talmente bene in questo gruppo da volerci rimanere». Lo spiega altrettanto bene un tifoso con questa lettera che vi proponiamo a cui non aggiungere altro se non: forza, vecchio Varese. (a.c.)

La lettera di un tifoso presente ieri al Franco Ossola

Vedere tutta la squadra che con un gesto spontaneo e non pianificato prima va a salutare applaudendolo un solo tifoso che per scaramanzia o vezzo o semplicemente per sua abitudine ha seguito tutta la partita sui gradoni della curva nord lontano da tutti gli altri tifosi è stato per me tifoso del Varese un gesto bellissimo, inaspettato e che mi ha conquistato. È stato come se volessero salutare e ringraziare singolarmente ognuno di noi.

Già prima della partita, cosa assolutamente inusuale e mai vista, la squadra ha salutato, avvicinandosi ed applaudendo, sia i tifosi nei distinti sia quelli del in tribuna. 

Siamo di norma abituati a vedere una scena del genere alla fine ma mai prima del via.

Lo trovo un gesto unico, significativo ed apprezzabilissimo che avvicina e coinvolge chi ama questa maglia e ciò che rappresenta.

È come se dicessero a chiunque che insieme siamo tutti più forti. Loro con noi e noi con loro. Un coinvolgimento reciproco gratificante e bellissimo. Questo è ciò che mi è arrivato dai ragazzi in campo.

Un tifoso del Varese


Redazione


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