Una mail a vostra disposizione: redazione@varesenoi.it.
Un dibattito aperto, a volte duro ma leale in cui ognuno dice ciò che pensa sulla fine del Varese e sul futuro del calcio in città.
Una serie di lettere e interventi che riempiono un "buco" nel cuore con ricordi, sentimenti, a volte di rabbia e a volte di speranza, con idee e progetti che spesso hanno al centro la neonata società Città di Varese che parteciperà alla terza categoria.
Continuate a scrivere: questo giornale e queste pagine sono a vostra disposizione.
Per farvi sentire e per dimostrare che, a differenza di quanto pensano in tanti, il Varese non è morto. Il Varese siete voi e qui scrivete ciò che volete.
«Buongiorno redazione, ho letto tutti i commenti finora arrivati e la disperazione che in alcuni traspare.
Non ho visto, però, alcun commento da parte delle forze politiche né dagli organi di informazione radicate sul territorio (...es Prealpina) che, magari, potrebbero aprire un dibattito cercando di coinvolgere il più possibile gli imprenditori e i notabili più facoltosi della zona anche se in città tante risorse sono appannaggio del basket.
Leggendo dell'iniziativa del Città di Varese mi viene in mente una idea pensando che, nella migliore delle ipotesi, ci vorrebbero sei anni solo per ritornare in D... sic ...
Penso ad una sorta di federazione capitanata da un personaggio consolidato, di spessore e di sicura fede, anche interessato alla costruzione o ricostruzione di un nuovo stadio, che riunisca sotto una unica bandiera realtà del territorio vicine come la Varesina, il Bosto, la Solbiatese ed altre che volessero partecipare, per evitare di disperdere energie e risorse e per partire da un gradino più in alto (la terza categoria non si può leggere anche se trattasi di iniziativa meritoria...).
Capisco che può sembrare una utopia ma dare inizio ad un dibattito non costa molto... Sindaco, giunta, forze politiche, organi di informazione... pensateci!
In altre realtà tutto è rinato (Parma, Modena, Como, Bari, Palermo, Reggio Calabria, Avellino ecc).
Ri-proviamoci...
Grazie dell'ospitalità».
Pino Q