Abbiamo messo a disposizione dei tifosi del Varese e dei nostri lettori una mail (redazione@varesenoi.it) per poter esprimere in totale libertà ciò che pensano sulla scomparsa del Varese e del calcio in città. La nascita di un nuovo club chiamato "Città di Varese" e iscritto alla terza categoria fa discutere e, in questo caso, a dire la sua opinione è Virgilio Maroso, figlio dell'indimenticabile Peo. Chiunque voglia partecipare al dibattito è il benvenuto.
Carissimi amanti dei colori biancorossi,
leggendo le parole del tifoso e amico Michele (leggi qui) mi è venuta voglia di esprimere la mia opinione in un momento peraltro così triste, ma dove anche nel toccare il fondo possiamo e dobbiamo ritrovare i nostri colori che ci hanno visto così tanto appassionare nel corso degli anni. Rimanendo in tempi recenti come non ricordare Varese-Uso Calcio 4-0? E dopo qualche anno in Varese-Torino 3-0 con un gran gol di Frara?
Sono pienamente condivisibili le parole di Michele, se la guardiamo dal punto di vista del blasone un Varese-Valcuviana (con massimo rispetto per gli ospiti), suona un po' male. Ma perché in questo buio così fitto non ci sforziamo di vedere in questa iniziativa qualcosa di positivo? in fondo negli ultimi anni molti tra tifosi e parte della stampa hanno dato molto fiato alle trombe per sostenere solo dei piccoli millantatori.
Ora quanto meno le persone coinvolte nel Città di Varese, per quel poco che le conosco, sono brave persone e meritano sia data loro fiducia, anche se per molti capisco sia molto difficile dopo questi ultimi anni.
C'è chi ha avuto il coraggio a Viggiù di applaudire quel signore che ricopriva la carica di presidente. Ora un applauso per una lodevole iniziativa lo meritano, ma soprattutto sono certo che il buon Peo forse se la vedrebbe pure un Varese-Valcuviana tra persone umili e trasparenti. In bocca al lupo e sempre Forza Varese.
P.S.: se lo vorrete la famosa foto recuperata dalle macerie dello spogliatoio del Franco Ossola del Peo potrà farvi compagnia nella vostra sede, perché è giusto che sia così.
Virgilio Maroso