Storie - 13 agosto 2025, 08:05

RACCONTI D'AGOSTO. Il Giorgio, il lattaio di Giubiano, e quella volta che rischiai la vita

Luoghi e persone del tempo perduto rivivono in questa serie di brevi racconti scritti dalla penna di Mario Chiodetti: ritratti di una Varese che non c'è più, con i suoi volti, i suoi luoghi e i suoi riti di una quotidianità irrimediabilmente passata

(foto generata dall'intelligenza artificiale)

(foto generata dall'intelligenza artificiale)

Il Giorgio arrivava a metà mattina, faceva il giro di Giubiano con la sua Fiat 600 blu in cui tintinnavano le bianche bottiglie di vetro del latte, impettite come soldatini nelle cassette di legno, con i tappi di sottile alluminio che brillavano al sole. Aveva la latteria in via Nino Bixio, in fondo, poco prima del ponte della ferrovia, un negozietto stretto in cui aleggiava un profumo di vaniglia o forse di panna. Con il nonno ogni tanto ci passavo, e lo pregavo di comperarmi il lecca lecca alla Cola, mentre lui beveva un bicchiere di latte scambiando due chiacchiere con Giorgio, sempre un po’ scarruffato ma allegro, rubizzo e pronto alla battuta.

Si divideva tra la bottega e le consegne a domicilio, non sempre i nonni riuscivano a passare da lui, così molto spesso la 600 prendeva la via di casa nostra, ma c’era un problema: la Iole, il pastore scozzese del nonno, gliel’aveva giurata, non lo sopportava, mentre non si faceva problemi con l’Armando, altro fornitore, che arrivava con un vecchio furgoncino Fiat a scaricare la candeggina e la liscivia per la nonna, facendo una superba manovra per entrare in cortile. Iole non muoveva un muscolo e se ne stava zitta, al massimo veniva a odorare il furgone, e se non trovava nulla di suo interesse risaliva la scala esterna della casa accoccolandosi sul pianerottolo davanti alla porta d’ingresso.

Il suo nome derivava dalla iole, la piccola imbarcazione che mia mamma, da ragazza, ogni tanto noleggiava al lago di Ghirla per fare una remata dopo aver raggiunto la riva in bicicletta da Varese, ma erano altri tempi, non ci si spaventava né dei chilometri né della fatica. La Iole non si scomponeva nemmeno all’arrivo del postino, allora in divisa con tanto di berretto, bicicletta e borsone di cuoio, ma non appena il rombo un po’ stonato della 600 del Giorgio si faceva sentire all’imbocco della via, partiva a razzo ovunque si trovasse, saltando contro il cancello e impedendogli di entrare.

Il lattaio era spaventato, anche se non lo dava a vedere, e lasciava fuori le bottiglie, poi raccolte dalla nonna quando Giorgio era ormai lontano e la Iole si era calmata. Lui le aveva provate tutte per non scatenare la furia della cagna: era arrivato a lasciare la Fiat all’inizio della via e a consegnare a piedi, ma evidentemente non era il rombo del motore a infastidire Iole ma proprio il Giorgio o magari il suo odore, ormai tutt’uno con quello del latte.

Ma un giorno di giugno si sfiorò il dramma, e probabilmente devo al mio angelo custode il fatto di essere qui a raccontarla. Puntuale, il Giorgio arrivò al cancello fermando la macchina, io, che avevo quattro anni, stavo giocando con le costruzioni di legno sul pianerottolo esterno proprio al limitare della scala, e Iole era accucciata poco distante. Ma all’arrivo del lattaio partì a razzo, colpendomi in pieno e facendomi ruzzolare dalle scale senza mercé. Del resto ricordo poco, se non l’urlo della nonna e l’arrivo dell’ambulanza. Avevo battuto la testa, e il resto me lo raccontò mamma quando ritornammo a casa dall’ospedale. Per fortuna niente di rotto, solo ammaccature, un bel bernoccolo e tanta paura, ma da quella volta ho un pessimo rapporto con i cani, e non riesco a sopportare che mi vengano vicino o addosso. Scappo anche di fronte a un barboncino.

Da allora, il latte si andò a prendere in negozio, niente più 600 e agguati, ma per me qualche lecca lecca in più, sempre quello alla Cola, che frizzava, mentre la radio del Giorgio mandava a tutto volume Rita Pavone o la Mina, col nonno che scuoteva la testa di fronte alle nuove urlatrici. Lui, era per Claudio Villa.

Mario Chiodetti

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