Il Comune conferma ufficialmente al presidente del Varese, Stefano Amirante, che la restituzione della garanzia da 30 mila euro su una spesa totale di 150 mila euro già deliberata dalla giunta per i lavori di adeguamento allo stadio in caso di ripescaggio in serie C, sarà - come richiesto dallo stesso presidente - sottoposta "alla sola condizione di presentazione della domanda di ripescaggio ove vi fosse una chiamata in tal senso per disponibilità di slot liberi e completa di tutta la documentazione che dipenda solo ed esclusivamente dalla nostra condotta e non alla condotta altrui" (erano state queste le parole di Amirante con le richieste al Comune dopo l'ultimo incontro a Palazzo Estense, e sono queste le parole che l'amministrazione oggi ribadisce e conferma: leggi QUI).
Il Comune dunque mette nero su bianco ad Amirante che la cifra a garanzia sarà restituita al club sia nel caso in cui il Varese dovesse essere ripescato, sia nel caso opposto, a meno che, pur di fronte a posti liberi in C che permetterebbero al Varese di giocare tra i professionisti, qualcosa andasse storto, ma questo qualcosa «dipenda solo ed esclusivamente dalla nostra condotta» e cioè dalla condotta del club, che dovrà allegare alla domanda fideiussioni, tassa a fondo perduto e quant'altro (lo stesso Amirante aveva parlato nel primo incontro in Comune di oltre 1 milione di euro, costruzione della squadra a parte, da mettere in conto per partecipare alla C tramite il ripescaggio: «L'impegno da un milione del Varese per iscriversi alla C c'è»).
Ricordiamo che, di fronte a un ripescaggio in serie C che richiederebbe al club e quindi alla proprietà e agli investitori un investimento complessivo di almeno 2 milioni di euro, una delibera della giunta ha stanziato immediatamente 150 mila euro per i lavori di messa a norma dello stadio per ospitare i professionisti.
Il presidente del Varese aveva giudicato «ingiustificata e inaccettabile la richiesta di una garanzia da 30 mila euro sulla nostra credibilità» (leggi QUI) e «infelice la delibera», rendendosi disponibile a «versare il 10% della somma totale stanziata» per i lavori alla condizione ben precisa che oggi il Comune conferma di accettare.