In attesa del primo acquisto biancorosso per la serie D (tutti scommettono su Disabato), che sarà sicuramente varesino e verrà annunciato lunedì come anticipato ieri dal direttore sportivo Gianni Califano, riceviamo e pubblichiamo la lettera di Lorenzo, tifoso del Varese che si è presentato ieri a Viggiù (leggi QUI tutte le dichiarazioni e guarda le foto).
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«Non potevo chiedere di meglio. Fatti e poi parole, da tempo non ne eravamo più abituati, noi biancorossi. Eppure bastava così poco. Ma eravamo feriti perché a parole in tanti ci avevano illuso, in tanti avevano giocato con i nostri sentimenti.
Dopo 6 anni finalmente ho provato di nuovo orgoglio nell'ascoltare chi rappresenta la squadra del mio cuore.
Parole chiare accompagnate da concretezza, attenta pianificazione e piedi per terra.
A me sinceramente poco importa se a pronunciarle sia Tizio, Caio, Sempronio. Tantomeno mi importa se la persona che le pronuncia sia antipatica, simpatica, bella o brutta. Eppure ieri mi sono emozionato, mi sono gasato.
Finalmente quando mi chiederanno che fine ha fatto il Varese potrò rispondere senza abbassare gli occhi a terra... senza dover dire che è nei bassifondi... che non si sa arriverà a fine campionato. Finalmente potrò tenere la testa alta.
Grazie Antonio Rosati, perché il passato non si dimentica, ma se oggi posso parlare ancora del Varese, sognando e sperando, in fondo è merito tuo e della costanza di chi accanto a te ha portato avanti un progetto e un sogno disegnato nella sua mente da tanti anni.
È stato bello percepire inoltre l'emozione di un D.S. che con tanta umiltà si è presentato al servizio di una città. Ed è stato bellissimo percepire "il terrore" di Stefano, uno di noi, che sente la responsabilità e l'adrenalina, da trasformare in voglia di andare sempre più a testa alta.
Perché in fondo io lo so, chi critica o chi storce il naso, la pensa esattamente come me, ma non ha il coraggio di dirlo: "Che bello sarebbe essere lì insieme a voi".
Lorenzo»




