Varese torna in serie D: la notizia della fusione con il Busto 81, attesissima (leggi QUI), è stata ufficializzata con un post del Città di Varese sulla sua pagina Facebook: mancano ancora alcuni adempimenti burocratici, ma il dado è tratto.
«Una bella speranza per il calcio: non appena si formalizzerà la fusione il Comune è pronto a incontrare i vertici della nuova società», commenta il sindaco Davide Galimberti che avrebbe già avuto contatti con i dirigenti biancorossi.
A quanto si sa, la squadra avrà un'impronta molto varesina: per fare degli esempi, sono circolati i nomi di Matteo Simonetto, Filippo Boni (ex Primavera Verona, Pistoiese, Varesina e Sondrio) ma anche di Neto come grande bandiera.
Per quanto riguarda la compagine societaria, sarà composta da più imprenditori: alcuni dei loro nomi paiono certi. E' il caso dell'ex vicepresidente del Monza promosso in C con Zaffaroni allenatore prima dell'era Berlusconi, Matteo Fraschini, e poi dell'ex Seregno Carmine Castella, quest'anno consigliere alla Pro Sesto promossa in C.
Il presidente del Città di Varese, Stefano Pertile, storico cuore biancorosso, e il vicepresidente Stefano Amirante rimarranno certamente quale segno di continuità e di garanzia del progetto nato in terza categoria. Proprio Amirante è stato decisivo nel tenere i contatti con i futuri imprenditori e partner.
Come scritto da Vincenzo Basso su Sprint e Sport, i giocatori del Città di Varese avranno la chance di conoscere e allenarsi con il nuovo mister: a questo proposito, in tanti hanno accostato Ezio Rossi, cuore granata abituato ad imprese spesso impossibili, al progetto serie D. Proprio Ezio Rossi salvò clamorosamente in D, due stagioni fa, il Milano City, club vicino al presidente biancorosso della promozione in serie B, Antonio Rosati, che sicuramente sarà stato tra i primi "tifosi" di questo ritorno del calcio di serie D a Varese.
Anche il varesino Andrea Scandola, dirigente al Milano City, è tra gli indiziati per l'ingresso in società.
L'obiettivo sul campo del nuovo club, catapultato in serie D, sarà quello di avere sangue varesino nelle vene e puntare a salvarsi, poi - in corso d'opera - si vedrà, ma il primario obiettivo sarà quello di dotare il calcio a Varese di strutture che permettano di durare.
In serie D servirà anche una Juniores nazionale, obbligatoria per regolamento. Non è necessario il settore giovanile ma per chi indossa la maglia biancorossa servirà un progetto anche per il vivaio.
LE PAROLE DEL CITTA' DI VARESE.
Oggi è giunto il momento di mettere qualche parola di chiarezza in merito a quanto sta accadendo intorno alla nostra società in queste settimane.
Scegliamo di usare il mezzo che ci è stato, fin dall'inizio, più congeniale per evitare che sorgano fraintendimenti.
Del resto basta andare a rileggere i primi due post del luglio scorso per ritrovare l'origine di quello che sta accadendo.
In questi giorni abbiamo raggiunto l'accordo con la ASD Busto 81 per addivenire ad una fusione che permetta al Città di Varese si iscriversi al prossimo campionato di serie D. La fusione non è ancora stata fatta e rimangono alcuni snodi burocratici da risolvere, ma ci sembra giusto condividere questo momento con tutti voi.
Il Città di Varese è nato, a luglio dello scorso anno, per mantenere accesa la fiammella del calcio a Varese. Abbiamo detto da subito che avremmo provato a trovare la via migliore per riavvicinare il "calcio che conta" ai colori biancorossi.
Nel nostro programma iniziale erano previste almeno due stagioni "ordinarie" dato che i regolamenti non permettevano la fusione per società con meno di 2 stagioni di attività. A causa dell'emergenza Covid 19 è stata emanata una norma che, eccezionalmente, ha abbassato questo periodo minimo ad una stagione sola. Noi una stagione l'abbiamo fatta e l'abbiamo onorata fino a quando è stato possibile farlo.
Nel momento in cui si è prospettata la possibilità di tornare immediatamente al massimo campionato dilettantistico ci siamo quindi chiesti se fosse il momento adatto.
La risposta è stata certa: sì.
Probabilmente una congiuntura così precisa di condizioni ideali per questo "salto" non si potrà più presentare. Sarebbe stato assurdo sprecare questa occasione.
Ora, nel giro di pochi giorni, sapremo se l'iter della fusione è stato portato a compimento. Noi ne siamo certi.
Nel momento in cui andremo a formalizzare l'iscrizione al campionato di serie D saremo più approfonditi nel presentare questa nuova fase del Città di Varese, ma fino da ora vogliamo mettere alcuni punti:
1) Il Città di Varese, con le sue idee e il suo progetto, continua la sua pur se ancora breve storia. Si adeguerà alle condizioni di un campionato di ben altra levatura rispetto alla scorsa stagione, ma non perderà di identità. Chi ha creato questa società quindi continuerà ad occuparsene.
2) La questione strutture resta centrale nel nostro progetto. Non si può pensare di fare calcio seriamente senza una crescita da questo punto di vista. Ci lavoreremo da subito e chi si è avvicinato a noi condivide questa necessità. Ci saranno quindi passi concreti molto presto.
3) La valorizzazione del rapporto con il territorio sarà sempre un punto focale per ogni nostra scelta. Questo passerà tanto dall'aspetto più squisitamente tecnico quanto dai rapporti con i tifosi, le istituzioni e le realtà imprenditoriali che vorranno condividere il nostro progetto.
4) Trasparenza di scelte e condivisione continueranno ad essere per noi un punto necessario. Continueremo a dire solo ciò che abbiamo fatto o che stiamo facendo. Nessun programma pluriennale basato su meri desideri. Quello che sta accedendo crediamo che lo dimostri in modo molto evidente.
Ci stiamo preparando ad una stagione che mai avremmo potuto immaginare quando abbiamo deciso di iscriverci al campionato di Terza Categoria nel mese di agosto 2019.
Forza Varese!!!
(seguono aggiornamenti)