Peak 7,5
“Meteo Peak”, consultata nel primo quarto, ha previsto inequivocabilmente “tempo soleggiato o poco nuvoloso”. Ed è stata più puntuale di quella svizzera. Giornata sì per mister altalena, di quelle che alla fine passi all’incasso: inafferrabile in campo aperto, presente quasi sempre nelle azioni offensive, convinto, anche spettacolare. Come si traduce in inglese “che bella cosa na jurnata e sole”?
Clark 6
Ok, in attacco fa vedere talvolta quello di cui la sua velocità è capace, pur condita da quell’incedere un po’ arruffone che lo contraddistingue. In difesa, invece, la diciamo alla Dogui: ncs. Non ci siamo. Errori, su errori, su errori. Di concetto, di posizione, di tenuta fisica (ed è l’unico aspetto che non gli si può rimproverare). Tanti indizi, ormai, stanno facendo una prova.
Jakovics 7
Vederlo concludere una partita con più canestri da due che da tre, ha avuto in noi la stessa potenza dell’apparizione della Madonna di Medjugorje per i pastorelli. Velocità, timing, intensità, punti: meglio, molto meglio di Mayo.
Vene 5,5
Inizia male, facendo perdere il senso del Natale all’Artiglio. Che infatti lo panchina senza passare dal via. Poi, complice un Ferrero caldo come il caffè del mattino e i falli sul groppone, è costretto ad assistere. Dal pino di bordo campo.
Cervi sv
Fa il suo esordio in biancorosso al 17’: due minuti più tardi esce e non fa più ritorno sul parquet. Scassiamo i maroni subito, ma non a lui, al coach, dal basso della nostra ignoranza tecnica: sicuri sicuri che farlo correre per il rettangolo, in attacco e in difesa, come se fosse un Simmons o un Cain, sia la soluzione migliore per cavare qualcosa di buono dalla sua presenza?
Simmons 8
Perfetto. Non servono altre parole per descrivere la sua prestazione. E siamo consapevoli di dover far qualcosa per aggiornare il nostro vocabolario, perché il rischio di definire così le sue prove lo stiamo correndo una domenica sì e l’altra pure.
Mayo 6
Tira tanto da fuori, come sempre, ma a questo giro - complice qualche disattenzione pesarese - lo abbiamo visto anche andare un paio di volte fino in fondo nella terra dei giganti. Per il resto si limita a introdurre gli schemi, costituendone talvolta un semplice protagonista come gli altri e talvolta colui che deve inventarsi una tripla salvifica all’ultimo secondo perché lo schema è stato rotto dalla difesa. Sbagliamo ad aspettarci qualcosa di più in regia? Sbagliamo a far dipendere da lui la monotonia che ogni tanto attanaglia il gioco varesino? E, soprattutto: non pare anche a voi che la ferrea organizzazione cajana lo limiti?
Tambone 5
Passo indietro lungo e ben disteso rispetto al novembre-inizio dicembre vissuto da protagonista assoluto, sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Il ferro lo respinge davanti, la disattenzione e la mancanza di prontezza fanno lo stesso dietro.
Ferrero 8,5
La partenza negativa di Vene gli dà il la per presentarsi sul campo in anticipo rispetto al solito ed iniziare a suonare una sinfonia di quelle che vanno dritte dritte a inserirsi nella top ten della sua carriera. Non pensiamo di bestemmiare nell’affermare che questa vittoria si debba al capitano, fondamentale con la sua precisione di giornata, unita alla consueta grinta, nel tenere in partita la scialba Varese del primo tempo. Ventisette punti, otto rimbalzi, sette falli subiti, trentacinque di valutazione: ira di Dio.
SU