Territorio - 18 dicembre 2025, 13:38

Coinger, il 2025 della svolta: la Tarip di bacino funziona e premia i territori

Con la tariffa puntuale unica calano i rifiuti, diminuiscono i disservizi e cresce la fiducia dell’utenza. Il 64% delle famiglie paga meno, mentre la gestione integrata diventa un modello nazionale. Ginelli: «Creare valore per Comuni e cittadini è il nostro compito»

I vertici di Coinger alla conferenza stampa tenutasi stamattina

I vertici di Coinger alla conferenza stampa tenutasi stamattina

Il 2025 sarà ricordato come l’anno della svolta per Coinger Srl e per i diciotto Comuni che hanno scelto di condividere un progetto ambizioso e, per molti versi, pionieristico. Con l’introduzione della prima Tarip di bacino a livello nazionale, la società interamente partecipata dagli enti locali ha trasformato radicalmente il sistema di gestione dei rifiuti, portando a regime una tariffa puntuale unica, fondata sul principio tanto semplice quanto rivoluzionario del “chi più produce, più paga”.

Un passaggio importante, che ha coinvolto circa 40 mila utenze domestiche e 4 mila non domestiche, misurate puntualmente attraverso bidoni associati a ogni singola utenza e dotati di volumetria specifica. Un modello che ha richiesto tempo, correzioni, ascolto e capacità di risposta, ma che oggi restituisce numeri solidi e risultati concreti, certificati da una riduzione significativa dei rifiuti prodotti e da un netto miglioramento della qualità del servizio.

«Il ruolo dell’amministratore unico è creare valore – sottolinea Giorgio Ginelli – e nel 2025 Coinger ha dimostrato di saperlo fare. Siamo riusciti a generare benefici tangibili per tutti gli stakeholder, a partire dai cittadini e dai Comuni soci».

I risultati che parlano agli amministratori comunali

Dal punto di vista degli enti locali, il 2025 segna un cambio di paradigma rilevante. L’introduzione della Tarip ha consentito ai Comuni di sgravarsi completamente della riscossione del tributo rifiuti, affidando a Coinger un sistema tariffario più trasparente, misurabile e coerente con le indicazioni di Arera, con la quale la società ha avviato un’interlocuzione costante anche a livello nazionale.

La scelta di procedere come consorzio, senza rinunciare alla vocazione aggregativa e volontaria, ha prodotto una significativa economia di scala, pur in un contesto non privo di complessità. Oggi il modello è operativo in 18 Comuni su 22, unica aggregazione volontaria su tariffa unica in provincia di Varese, mentre il recesso di Buguggiate – previsto e gestito – non ha scalfito la solidità del progetto.

A rimarcare il valore istituzionale del percorso è anche Graziano Maffioli, presidente del Comitato per il controllo analogo: «Il Comitato ha esercitato il proprio ruolo attraverso un confronto continuo e proficuo, con osservazioni puntualmente recepite dalla società. È stato un lavoro di accompagnamento responsabile, che ha consentito ai Comuni di avere piena consapevolezza delle scelte compiute».

Maffioli richiama inoltre alla prudenza rispetto a ipotesi di aggregazioni estese e non sufficientemente mature: «La gestione dei rifiuti non è assimilabile ad altri servizi pubblici. Parlare di semplificazioni o di modelli calati dall’alto è rischioso: serve gradualità, conoscenza dei territori e capacità di correggere il percorso».

Sul piano operativo, i disservizi sono diminuiti in modo consistente, con un miglioramento netto delle performance anche da parte dell’operatore Econord, e lo spazzamento meccanizzato è diventato un servizio programmato e strutturale in tutti i Comuni soci, grazie a un sistema di geolocalizzazione GPS condiviso con gli uffici tecnici. Un percorso “bottom-up”, come lo definisce lo stesso Ginelli, che guarda al futuro con l’obiettivo di estendere ulteriormente la tariffa puntuale, arrivando a 21 Comuni entro il 2027.

Il contesto provinciale: prudenza, dati e percorsi condivisi

Il percorso intrapreso da Coinger si inserisce in un quadro provinciale ancora in fase di definizione. La Provincia di Varese ha infatti scelto di sospendere temporaneamente lo studio avviato nei mesi scorsi per raccogliere in modo sistematico dati e informazioni sulla gestione dei rifiuti nei Comuni del territorio. Un’iniziativa di carattere esclusivamente tecnico e amministrativo, pensata per costruire un quadro conoscitivo aggiornato su costi, modelli organizzativi, performance dei gestori e criticità, senza alcuna finalità di imposizione di nuovi assetti o di promozione di un gestore unico.

Ad oggi hanno partecipato allo studio poco più di 60 Comuni sui 136 complessivi, un numero giudicato ancora insufficiente per elaborare un’analisi pienamente rappresentativa dell’intero sistema provinciale. Da qui la decisione di Villa Recalcati di adottare una pausa tecnica, in attesa di ulteriori adesioni, nella convinzione che procedere con dati incompleti avrebbe potuto produrre risultati poco attendibili e, quindi, poco utili per i territori.

Una scelta improntata alla prudenza, che conferma come il tema della gestione dei rifiuti richieda basi informative solide, competenze tecniche e un approccio graduale, soprattutto alla luce delle evoluzioni normative e delle indicazioni di Arera. In questo scenario frammentato, caratterizzato da servizi e tariffe molto diverse da Comune a Comune, esperienze strutturate e volontarie come quella di Coinger rappresentano un laboratorio concreto di possibile convergenza, costruito dal basso e fondato su dati misurabili. «La riduzione complessiva dei rifiuti era uno degli obiettivi principali – evidenzia il direttore generale Paride Magnoni – e i dati ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta. La struttura è stata formata e potenziata per accompagnare un cambiamento senza precedenti».

I numeri che interessano i cittadini

Per le famiglie e le imprese, i dati raccontano una realtà altrettanto significativa. Il 64% delle utenze domestiche ha pagato meno rispetto al passato, premiata da una gestione più attenta dei rifiuti, mentre circa il 60% delle utenze non domestiche ha registrato un aumento, coerente con il principio di equità che lega la tariffa ai volumi effettivamente prodotti.

Nel complesso, nel 2025 si sono registrati 414 mila chilogrammi di rifiuti in meno all’anno. Rapportato ai circa 91 mila abitanti del bacino, significa quasi 5 chilogrammi di rifiuti in meno per cittadino: l’equivalente di due giorni “senza rifiuti”. Una riduzione che si traduce anche in un contenimento del costo procapite del servizio.

Non meno rilevante è il dato sulla fiducia dell’utenza. Dopo un avvio complesso, con picchi di oltre 115 chiamate al giorno e un mese di aprile vicino al collasso operativo, Coinger ha rafforzato la struttura con otto nuove assunzioni, mantenendo il call center attivo anche il sabato e lo sportello sempre aperto. Oggi i contatti stanno diminuendo, le fatture vengono comprese e cresce la richiesta di addebito diretto RID, segnale di un rapporto più maturo e consapevole tra cittadini e gestore.

«Arrivare fin qui ha richiesto tempo – conclude Maffioli – ma il dato più importante resta la percentuale di cittadini che hanno risparmiato proprio grazie a comportamenti virtuosi. È la dimostrazione che il sistema funziona».

Accanto agli aspetti tariffari, prosegue anche l’investimento in educazione ambientale e controllo del territorio, con l’introduzione degli ispettori ambientali e una nuova campagna nelle scuole, che prevede premi intitolati a Giovanni Ballerio, ex sindaco di Brunello. Un percorso costruito con gradualità e visione, che oggi consente a Coinger di presentarsi come una delle realtà più avanzate del settore in provincia di Varese e tra le esperienze più osservate a livello nazionale.

Alice Mometti

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