È una partita che si gioca sul confine, quella del nuovo polo logistico nell’area ex Montedison, ma le cui regole sembrano scritte in una lingua diversa a poche centinaia di metri di distanza. Ieri sera, giovedì 11 dicembre, la commissione tecnica di Palazzo Brambilla ha acceso i riflettori sul maxi-intervento che sorge formalmente sul territorio di Olgiate Olona, ma che preoccupa non poco la vicina Castellanza per l’impatto viabilistico e ambientale.
Una seduta tecnica, convocata per fare chiarezza su un iter burocratico complesso e "faticoso", ma che ha lasciato spazio a perplessità politiche sulla mancata visione d’insieme tra i due comuni e sui timori legati al tipo di traffico che invaderà le strade: non solo pesanti tir, ma una flotta di furgoni leggeri per l'e-commerce.
Le difficoltà di dialogo con Olgiate
Il clima in aula ha risentito della difficoltà di comunicazione tra gli enti. Un tema sollevato dai banchi dell'opposizione, dove si è sottolineata l'anomalia di una discussione che riguarda un progetto olgiatese, ma affrontata nel dettaglio solo a Castellanza. «Mi sembra un po’ strano che tra due città attaccate non si possa avere un maggior confronto», è stato osservato dalla minoranza, rimarcando come «certe cose sono di loro competenza, ma se uno è preoccupato cerca di parlare forse un po’ di più e di avere maggiori informazioni prima possibile».
Il sindaco Cristina Borroni ha replicato ricordando che l'attenzione della giunta è sempre stata alta, fin dalle prime notizie apparse sulla stampa nel 2024: «Non abbiamo mai nascosto le nostre preoccupazioni. È chiaro che poi noi abbiamo degli strumenti a disposizione, che sono gli strumenti urbanistici, le regole urbanistiche, e con questi dobbiamo fare i conti».
L'iter "faticoso" e il nodo della Valutazione Ambientale
A ricostruire la storia amministrativa del polo è stato l’assessore Vanni Mirandola, che non ha nascosto le difficoltà nel reperire le informazioni: «La ricostruzione di quello che vi ho illustrato è stata molto faticosa, anche per noi, perché abbiamo dovuto accedere a documenti come potrebbe fare un qualunque consigliere».
Il punto cruciale riguarda la Valutazione di Impatto Ambientale (Via). Il Comune di Castellanza ha scoperto che la Provincia di Varese, pur escludendo il progetto dalla Via completa, ha imposto precise prescrizioni. «A tutt’oggi non è stato realizzato ancora nulla», ha precisato Mirandola riferendosi alle opere di mitigazione previste, come la rotatoria all'incrocio Buon Gesù/Sempione e la riqualificazione di alcuni accessi.
Ma perché la Via è stata evitata? Tutto ruota attorno a un tecnicismo legato ai parcheggi, spiegato dai tecnici e dall'assessore. Il Pgt di Olgiate prevedeva inizialmente un numero enorme di stalli (oltre 500) per l'insediamento, soglia che avrebbe fatto scattare verifiche più stringenti. Successivamente, il numero di parcheggi è stato ridotto drasticamente nel progetto definitivo (circa 200), monetizzando la differenza, ma le prescrizioni ambientali della Provincia sono rimaste "agganciate" a quella prima valutazione.
Il timore di Pagani: «Non contiamo solo le tonnellate, contiamo i furgoni»
L'intervento più incisivo sul fronte dei rischi futuri è arrivato dal consigliere di Sìamo Castellanza, Paolo Pagani. Il consigliere ha spostato l'attenzione dalla quantità di merce alla tipologia di veicoli, temendo che le stime sulle tonnellate possano nascondere un traffico frenetico di mezzi leggeri.
«Se ho capito bene, il tema del monitoraggio dovrebbe vertere soprattutto sulla quantità di merce che viene transitata per il sito», ha esordito Pagani, citando le stime di circa 323mila tonnellate annue. «Dipende molto di cosa parliamo. Se io ho queste 323mila tonnellate che sono portate all'esterno attraverso una distribuzione fatta magari di moltissime scatole che contengono poco dal punto di vista del peso, è chiaro che sto parlando di una quantità di mezzi che è molto diversa dai 30 tir al giorno che sarebbero se avessi i tir da 30 tonnellate».
La richiesta di Pagani è precisa: cambiare metodo di controllo. «La modalità con la quale sceglieremo di fare il monitoraggio è essenziale. Questa, secondo me, potrebbe essere una modalità da proporre da subito, per fare in modo che il monitoraggio abbia a che fare non soltanto con le tonnellate, ma magari con anche qualche altro mezzo. Perché non è irrilevante capire il numero dei mezzi che attraverseranno Castellanza».
Il supermercato fantasma e la "somma" degli impatti
Un altro punto critico sollevato riguarda la visione parziale dell'area. Accanto al polo logistico, infatti, insiste un intervento commerciale (un supermercato) che, pur essendo formalmente separato, grava sulla stessa viabilità. La commissione si è chiusa con la promessa di mantenere alta la guardia e di spingere per un monitoraggio che non sia solo formale, ma sostanziale, sui flussi di traffico che investiranno la zona.




