Natale si avvicina. Tempo di riunirsi in famiglia. Nonni, genitori, figli e lui… l’immancabile smartphone. Eh sì, il cellulare rischia di essere il protagonista in molte case dove, anche durante le feste, lo sguardo tenderà a posizionarsi ad altezza schermo.
C’è chi prova a dire basta: il bustocco Diego Barbati, cantante, presentatore e per l’occasione regista del cortometraggio “Un Natale artificiale”.
Il messaggio è chiaro: mettiamo da parte chat e social e “connettiamoci” davvero con i nostri affetti e con chi ci sta intorno. Almeno a Natale.
«Non se ne può più – sbotta Barbati, ideatore e presentatore del Didobar, il talent show che da anni in estate richiama tanta gente nel centro di Busto –. Lo vediamo anche con i nostri figli o al ristorante, dove sono tutti attaccati al telefonino, usato anche per fare stare tranquilli i bambini. Anche le buone azioni passano sempre più sullo schermo. Ma la beneficenza non avrebbe bisogno di riflettori».
Insomma, l’invito è quello di tornare a guardarci negli occhi: «La “rete” dobbiamo farla noi», insiste Diego.
Si eviterebbero anche molte incomprensioni e tensioni e ci sarebbe ancora modo di stupirsi, come emerge nel cortometraggio, che racconta proprio un giorno di Natale dei nostri tempi.
La sceneggiatura è di Barbati, Viviana Limido e Antonio Ireneo, che sono anche attori. Le riprese sono di Vito Tripoli; Mirko Albani è aiuto regista. “In scena” Davide Sandri, Sabrina Harley, Francesco Mazzei, Viviana Limido, Valentina Pattarozzi, Adele Serino, Rebecca Cattaneo, Valentina Lastilla, Alessio Bellotta.
SU