La Fondazione Marcello Morandini è lieta di annunciare l’apertura dell’esposizione temporanea “0,0,0”, che verrà inaugurata domenica 14 dicembre alle ore 17.00 in Fondazione. Un appuntamento di rilievo internazionale che celebra il 110° anniversario della storica esposizione “0,10”, tenutasi a Pietrogrado nel 1915, evento cardine nella nascita dell’arte astratta moderna.
Nel 1915, l’avanguardia russa presentò al pubblico forme radicali di pittura non figurativa, tra cui il celebre “Quadrato Nero” di Kazimir Malevič, simbolo assoluto dello “zero” dell’arte non rappresentativa. Oggi, il portfolio “0,0,0” raccoglie e rinnova quella eredità, trasportandola nell’era digitale: il titolo si ispira alla notazione programmatica in cui 0,0,0 identifica il nero puro, privo di ulteriori informazioni, richiamo diretto alla ricerca di essenzialità formale avviata oltre un secolo fa.
L’esposizione, presentata dallo storico dell’arte ed editore Timo Niemeyer, riunisce trenta artisti internazionali, tra cui Marcello Morandini, che esplorano e spaziano da rigorose configurazioni geometriche ridotte all’essenziale fino a complesse strutture segnate dalla tecnologia, mettendo in luce l’attualità dei linguaggi visivi costruttivisti e riduttivi in un mondo digitale e interconnesso. Il portfolio si intende come una istantanea dello sviluppo globale e transculturale dell’arte non rappresentativa.
Si evidenzia la diffusione globale e l’evoluzione continua dell’arte non rappresentativa al di là dei confini geografici e culturali. Invita i visitatori a confrontarsi con il continuo gioco di forme, colori e tecnologia, rivelando la perdurante rilevanza dei principi costruttivisti nel nostro mondo digitale e connesso.
Gli artisti coinvolti sono:
Serena Amrein (CH), Seon Ghi Bahk (KR), Waldo Balart (CU), Ivan Belov (RU), Nicolas Chardon (FR), Václav Cigler (CZ), Elias Crespin (VE), Rita Ernst (CH), Emanuela Fiorelli (IT), Marguerite Hersberger (CH), Alfredo Jaar (CL), JeanCharles Kien (FR), Jeewi Lee (KR), Josef Linschinger (AT), Macaparana (BR), Christian Megert (CH), Marcello Morandini (IT), Taiyoh Mori (JP), Mehdi Moutashar (IR), Felipe Mujica (CL), Nima Nabavi (IR), Jo Niemeyer (DE), Jurgen Ostarhild (DE), Philippe Queloz (CH), Robin Rhode (SA), Torsten Ridell (SE), Mariángeles Soto-Díaz (VE), Klaus Staudt (DE), Katja Strunz (DE) e Jan van der Ploeg (NL).
Biografie degli artisti:
Marcello Morandini (IT, 1940) è una figura di riferimento dell’arte geometrico-concreta, noto per le sue composizioni in bianco e nero tra arte, design e architettura. Come fondatore della Fondazione Marcello Morandini a Varese ospita “0,0,0”, aprendo un dialogo globale sull’arte non oggettiva.
Serena Amrein (CH, 1964) è un’artista concettuale del disegno, le cui linee ridotte si condensano in fitti reticoli e sottili interventi spaziali. Formata a Zurigo, vive in Germania e sviluppa sistemi stratificati tra superficie e spazio.
Bahk Seon Ghi (KR, 1966) realizza installazioni di grande scala con carbone sospeso, che formano strutture architettoniche fragili. Formatosi a Seul e in Europa, esplora il rapporto tra natura, cultura e percezione attraverso costellazioni spaziali minime e leggere.
Waldo Díaz-Balart (CU, 1931–2025) è stato un pittore e scultore concreto noto per i suoi rigorosi sistemi cromatici. Emigrato a New York e Madrid, ha sviluppato strutture di campi di colore che hanno segnato l’astrazione costruttiva in Europa e nelle Americhe.
Ivan Belov (RU) lavora con composizioni geometriche astratte basate su strutture seriali e chiari accenti cromatici. I suoi dipinti e oggetti indagano la tensione tra ordine e variazione e dialogano con le tradizioni dell’avanguardia russa.
Nicolas Chardon (FR, 1974) unisce pittura e tessile tendendo, deformando e dipingendo tessuti a quadri. Le sue opere indagano come pieghe, griglie e motivi si traducano in composizioni concrete, collegando in modo giocoso eredità modernista e cultura visiva quotidiana.
Václav Cigler (CZ, 1929) è un pioniere della scultura in vetro e dell’arte minimale ceca. I suoi oggetti prismatici in vetro, installazioni luminose e progetti nel paesaggio esplorano percezione, trasparenza e spazio, unendo rigore scultoreo e chiarezza quasi architettonica.
Elias Crespin (VE, 1965) realizza sculture cinetiche composte da fili ed elementi sospesi, coreografati da motori e algoritmi. Le sue lente costellazioni oscillanti disegnano movimenti astratti nello spazio, fondendo precisione matematica e poesia del movimento.
Rita Ernst (CH, 1956) lavora con griglie di linee precise, campi cromatici e strutture seriali. I suoi dipinti e disegni bilanciano rigore costruttivo e sottili sfumature cromatiche, riflettendo ordini architettonici tanto quanto principi musicali e ritmici.
Emanuela Fiorelli (IT, 1970) sviluppa superfici monocrome simili a rilievi, in cui fili e tessuti tesi disegnano lo spazio. Sovrapposizioni, ombre e luce generano strutture fragili che oscillano tra disegno, scultura e pittura.
Marguerite Hersberger (CH, 1958) esplora trasparenza, colore e luce in dipinti e oggetti in vetro. Le sue opere ridotte, spesso seriali, reagiscono con sensibilità alle situazioni architettoniche, creando spazi di colore immateriali e intensamente percettivi.
Alfredo Jaar (CL, 1956) è un artista di fama internazionale le cui installazioni, fotografie e opere luminose affrontano violenza politica, immagini mediatiche ed etica della rappresentazione. Con chiarezza concettuale e forte intensità emotiva svela i meccanismi del visibile.
Jean-Charles Kien (FR) opera nell’ambito dell’arte geometrica e concreta, utilizzando linee, spigoli e campi cromatici. Dipinti e oggetti esplorano griglie, slittamenti e tensioni ottiche, collocando la sua pratica nel solco delle tradizioni costruttiviste europee.
Jeewi Lee (KR/DE, 1987) lavora in modo concettuale con tracce, superfici e memoria. Polvere, abrasioni e supporti strutturati rendono percepibile la storia invisibile degli spazi, collocando l’astrazione in prossimità di pratiche forensi e d’archivio.
Josef Linschinger (AT, 1945) è una figura centrale dell’arte concreta e della poesia visiva. In stampe, rilievi e installazioni unisce sistemi tipografici e geometrici a permutazioni ludiche, esplorando l’interfaccia tra linguaggio, numeri e immagine.
Macaparana (BR, 1952) realizza rilievi e collage minimalisti in carta e metallo. Tagli, pieghe e contrasti controllati prolungano l’eredità dell’arte concreta e neoconcreta brasiliana in un linguaggio visivo quieto ma intensamente carico.
Christian Megert (CH, 1936) è legato al movimento ZERO ed è noto per i suoi oggettispecchio. Attraverso superfici riflettenti, luce e strutture modulari coinvolge lo spettatore nell’opera, affrontando temi di infinito, movimento e percezione.
Taiyoh Mori (JP) lavora con forme geometriche ridotte, ripetizione e sottili variazioni cromatiche. Dipinti e oggetti traducono ritmo, equilibrio e vuoto in un linguaggio visivo astratto contemporaneo.
Mehdi Moutashar (IR/FR, 1943) intreccia ornamento e calligrafia islamica con l’astrazione costruttivista occidentale. Piegature, strutture lineari e sistemi modulari mettono in scena cambi di prospettiva e processi di traduzione culturale.
Felipe Mujica (CL, 1974) è noto per i suoi lavori tessili a “tenda”, spesso realizzati in collaborazione. Unendo motivi geometrici, storie politiche e processi partecipativi, le sue installazioni attivano lo spazio espositivo come campo sociale e spaziale.
Nima Nabavi (IR/AE, 1978) realizza complesse costruzioni geometriche disegnate a mano, basate su motivi islamici e logiche algoritmiche. Disegni e murali fondono ripetizione meditativa e complessità matematica.
Jo Niemeyer (DE/FI, 1946) esplora proporzioni naturali, sezione aurea e sistemi seriali. Dipinti, sculture e progetti di land art traducono relazioni numeriche in forme ridotte, riflettendo ritmo e ordine in natura e cultura. Jurgen Ostarhild (DE, 1954) unisce fotografia, grafica e strategie concettuali. Sequenze d’immagini ridotte e spesso seriali e installazioni condensano strutture urbane e codici quotidiani in segni visivi astratti e precisi.
Philippe Queloz (CH, 1962) lavora con pittura, grafica e interventi murali basati su griglie, linee e campi cromatici. Spostando e sovrapponendo strutture modulari genera sottili vibrazioni ottiche tra ordine, disturbo e illusione spaziale.
Robin Rhode (SA/DE, 1976) combina disegno, performance, fotografia e pittura murale in sequenze narrative e astratte. Partendo da elementi grafici semplici, mette in scena azioni nello spazio urbano che affrontano realtà sociali e politiche.
Torsten Ridell (SE, 1950) realizza sculture e rilievi concreti composti da volumi chiari e sistemi modulari. Le sue opere analizzano luce, ombra e proporzione nello spazio e si inseriscono nelle tradizioni costruttiviste scandinave e internazionali.
Mariángeles Soto-Díaz (VE/US) combina forme astratte con questioni femministe e politiche. In pittura, tessile e progetti performativi indaga strutture di potere, appartenenza e gesti di resistenza, ampliando l’astrazione verso una pratica sociale.
Klaus Staudt (DE, 1932) è una figura di spicco dell’arte concreta in Germania. I suoi rilievi bianchi e le strutture a griglia creano spazi visivi vibranti attraverso minimi spostamenti, luce e ombra, concentrandosi su percezione, ordine e variazione. Katja Strunz (DE, 1970) sviluppa sculture piegate, collage e opere murali in cui tempo, storia e frammento giocano un ruolo centrale. Le forme apparentemente geometriche sembrano resti sedimentati della modernità, unendo astrazione e narrazioni malinconiche.
Jan van der Ploeg (NL, 1959) è noto per grandi pitture murali e tele con forme audaci e colorate. La sua pratica trasforma lo spazio architettonico attraverso motivi ripetuti e un vocabolario astratto diretto e fisicamente coinvolgente.
ESPOSIZIONE TEMPORANEA PORTFOLIO “0,0,0”
Dal 14 Dicembre 2025 al 25 Gennaio 2026
Apertura al pubblico: domenica 14 Dicembre ore 17:00
Orari di apertura del museo: Giovedì dalle 15 alle 18 Da venerdì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18
Per info visitare il sito www.fondazionemarcellomorandini.com
Fondazione Marcello Morandini Via F. Del Cairo 41 – 21100 Varese Tel. 0332.1610525




