Ha sorriso anche il sindaco Emanuele Antonelli quando il sottosegretario Paola Frassinetti ha definito Busto Arsizio «enclave di serenità politica». Evidentemente le urla rimbombate l’altra sera in commissione tra il primo cittadino e la sua maggioranza – in particolare Massimo Rogora, consigliere comunale di Fratelli d’Italia – non sono giunte fino a Roma (leggi qui).
Il clima era sicuramente sereno ieri sera al ristorante Verve di Busto, che ha ospitato la cena natalizia del coordinamento provinciale di FdI Varese. Duecento i presenti, tra iscritti (con il numeroso gruppo “di casa” guidato da Alberto Falciglia), amministratori del territorio e dirigenti locali. A partire dal coordinatore provinciale, il deputato Andrea Pellicini. Con lui l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso (che è anche vice-coordinatrore provinciale), la consigliera regionale Romana Dell’Erba, il capogruppo in Consiglio provinciale Marco Colombo e l’omonimo sindaco di Daverio, entrambi responsabili degli enti locali per il partito (il secondo per i Comuni sotto i 5mila abitanti).
Con loro anche l’onorevole Andrea Mascaretti e, appunto, il sottosegretario all’Istruzione Frassinetti, milanese ma legatissima al territorio di Varese, oltre a Francesco Carbone, responsabile provinciale di dipartimento, e Salvatore Marino, membro dell’assemblea nazionale e instancabile motore del partito sul territorio. Tra gli ospiti “esterni” anche il sindaco di Marnate Marco Scazzosi.
Immancabile Ninetto Pellegatta, 92 anni, tre volte deputato, 44 anni in Consiglio comunale a Busto e cinque in Consiglio provinciale a Varese. A lui è stata consegnata la nuova tessera di militante (sono più di mille in provincia, leggi qui). E Pellegatta ha estratto dalla tasca una tessera del Movimento Sociale datata 1953.
E, insieme a un decano, affiancato al tavolo dalla presidente della Pro Patria Patrizia Testa, c’erano i ragazzi di Gioventù Nazionale.

La crescita e la sfida del referendum
«Un gruppo così appassionato è da esempio per la provincia di Varese. Per me venire a Busto Arsizio è sempre un grande piacere – ha esordito Pellicini –. Busto ha una storia importante non solo per la destra varesina e lombarda, ma di tutta la nazione. È un onore essere qui questa sera». Nella quinta città della Lombardia, tra l’altro, Fratelli d’Italia, oltre al sindaco, esprime vicesindaco (Luca Folegani) e presidente del Consiglio comunale (Laura Rogora) ed è in costante espansione (leggi qui).
Il coordinatore provinciale si è soffermato sulla crescita del partito: «In tutti i sondaggi superiamo il 30 per cento. E quando leggo queste percentuali, mi viene in mente quando venne a Luino, dov’ero sindaco, l’attuale sottosegretario Frassinetti, chiedendomi di entrare in FdI. Eravamo in quattro gatti, e tra questi c’era già Francesca Caruso, e trovarci oggi in un partito che ha decuplicato i consensi è straordinario. Il merito più grande è della nostra presidente nazionale Giorgia Meloni, leader di grandissimo livello, ma noi a livello locale ce l’abbiamo messa tutta».
Tra i risultati ottenuti quest’anno, Pellicini cita la riforma della giustizia, anche da membro della commissione della Camera che si occupa della materia: «Parte da stasera la campagna per il referendum, per approvare in via definitiva una riforma storica. Sarà un momento importantissimo anche per prossime elezioni nazionali».
Il sottosegretario strappa involontariamente un sorriso
Nel suo discorso, Antonelli ha ringraziato tutti i militanti, da chi non ha un ruolo a chi siede nelle istituzioni. Come Pellicini, onorevole e «presto secondo me sarà anche sindaco, perché è giusto così e lo merita», ha detto riferendosi alle elezioni di Luino del prossimo anno.
E poi ha riservato un pensiero ai suoi consiglieri e assessore: «Stanno lavorando veramente bene, li ringrazio perché mi supportano e sopportano».
Parole solitamente date per scontate, ma che assumo un valore diverso dopo la lite dell’altra sera in commissione. Lo scontro interno ha riguardato Antonelli e il consigliere Massimo Rogora: il dialogo tra i due si è interrotto e al momento non si intravede la “pace” all’orizzonte. Le frizioni con Orazio Tallarida, un tempo a lui legatissimo, paiono invece rientrate.
Ma il sindaco ne ha avute anche per Forza Italia: ieri una fetta importante del partito, a cominciare al capogruppo Marco Lanza, era alla cena dell’associazione politica Libertas (leggi qui). Per la prima volta dopo anni, Antonelli non si è fatto vedere. Per la contemporaneità degli impegni, certo, ma anche su questo fronte ci sono rapporti da rinsaldare.
Criticità che non minano la tenuta dell’amministrazione. Di conseguenza, le recenti fibrillazioni non hanno raggiunto le stanze romane. Lo dimostra il fatto che il sottosegretario Paola Frassinetti ha esordito parlando di Busto come di una «enclave di serenità politica». Inevitabili i sorrisi tra i presenti, sindaco in testa.
Frassinetti è stata presidente provinciale del partito a Varese: «Mi sento a casa, siete un esempio di comunità che agisce sul territorio». E ha poi rimarcato la crescita dopo tre anni dei consensi per il governo Meloni: «Un unicum». «I campi larghi non ci fanno paura, la sinistra è divisa mentre nel centrodestra lavoriamo insieme da decenni. Mi spaventano di più i giochi di palazzo di chi vorrebbe un presidente tecnico, mentre per noi deve decidere il popolo», ha proseguito. Da sottosegretario all’Istruzione, ha rimarcato l’attenzione ai giovani e alla scuola, «che per il Dna della destra è un ascensore sociale». E per i valori: «Difenderemo il presepe nelle scuole e le nostre tradizioni».












