La chiusura delle celebrazioni per i 150 anni della Fondazione Molina, martedì 2 dicembre alla Villa Napoleonica di Ville Ponti, è stata molto più di un semplice evento istituzionale: è stata la restituzione simbolica di un’appartenenza, di un legame profondo tra la città di Varese, il suo territorio e quella “casa grande” che da un secolo e mezzo custodisce e accompagna la vita dei suoi anziani.
La serata si è aperta con una caccia alle fotografie scattate durante l’open day di settembre, un gioco che ha permesso agli ospiti di rivivere i volti, i sorrisi e la quotidianità del Molina. Attorno a quei frammenti si è creato subito un clima familiare, fatto di ricordi condivisi e di sguardi che riconoscono.
Poi, dopo un momento conviviale, il palco si è illuminato sotto la guida di un anfitrione d’eccezione: il direttore generale Carlo Nicora. Nel ruolo, inedito ma perfettamente calzante, di presentatore e mattatore, Nicora ha condotto con ritmo, ironia ed emozione l'intera serata, muovendosi con naturalezza tra l’istituzionale e il teatrale, tra la storia profonda del Molina e gli sketch degli artisti comici.
«Questa festa - ha ricordato - chiude un percorso di celebrazioni iniziato per restituire il valore, la storia e l’umanità del Molina, che per noi significa raccontare e quindi restituire il valore, la storia e l’umanità dei nostri anziani».
Il racconto di un anno speciale
Nicora ha ripercorso le tappe dei festeggiamenti iniziati il 20 settembre con l’open day La Fondazione per Te, un momento partecipato da oltre duecento cittadini incuriositi dal “dietro le quinte” del Molina. «Sono entrati curiosi e sono usciti raccontando stupore, complessità e gratitudine per quello che facciamo ogni giorno», ha detto.
Il 9 ottobre, al Salone Estense, il libro di poesie dell’ospite Angela, Nel pensiero mi perdo, ha offerto un momento di ascolto raro, un modo per mostrare la vita interiore che abita la fragilità.
Il 5 novembre, all’Università dell’Insubria, il convegno La cultura del dono ha allargato il discorso alla responsabilità collettiva: «lasciare un segno, anche piccolo, che continua a prendersi cura degli altri quando noi non ci saremo più».
Particolarmente sentita la visita dell’Arcivescovo Mario Delpini, il 20 ottobre: ha attraversato i nuclei, incontrato ospiti e operatori, e ricordato che «la speranza alimenta il nostro vivere, e qui si percepisce ogni giorno».
Le istituzioni: Molina, un punto di riferimento per tutta la Lombardia
Il presidente Michele Graglia ha aperto il momento ufficiale parlando con semplicità e profondità: «Questa serata vuole essere un segno di ringraziamento per tutte le persone che portano avanti l’opera del Molina, in un clima di serenità, di festa e di riconoscimento».
Il sindaco di Varese Davide Galimberti ha sottolineato la dimensione territoriale della Fondazione: «Tutte le vostre iniziative sono il segno che siete un punto di riferimento non solo per Varese ma per tutta la Lombardia. Ed è grazie a una delle vostre donazioni che la città potrà avere il nuovo teatro, il Politeama».
Un tema ripreso dal consigliere regionale Emanuele Monti, presidente della IX Commissione Casa e Famiglia, che ha parlato della «lungimiranza del Molina, non solo nella cura dei malati e degli anziani, ma nella visione sociale per la città». E ha ricordato che «il Molina e i suoi collaboratori sono un simbolo di Varese».
Il presidente della Provincia Marco Magrini ha posto l’accento sull’anima degli operatori: «Avete dentro lo spirito dell’accoglienza, del prendersi cura dell’altro», un concetto richiamato anche dal consigliere regionale Samuele Astuti.
È stata letta inoltre la lettera del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, impossibilitato a partecipare.
La poesia della cura, i comici e la famiglia
Uno dei momenti più toccanti è stato l’intervento del poeta e scrittore Silvio Raffo, che ha dedicato alla Fondazione una riflessione sul significato profondo dell’assistenza. La sua poesia La Cura ha attraversato il silenzio della sala come una carezza: «Curare è offrire all'altro la mano necessaria… L'accudito consente a chi accudisce il vanto di non vivere invano».
A portare leggerezza e sorriso ci hanno pensato il performer Gianluca Beretta, in arte Felipe, e il comico Claudio Lauretta con il suo show Imitamorfosi, capaci di trasformare la platea in un unico, grande, divertito pubblico.
Non è mancato il ringraziamento ai volontari, “cuore silenzioso” della Fondazione, coloro che ogni giorno aggiungono tempo, presenza e umanità.
Le benemerenze
La premiazione delle benemerenze è stata il momento più emozionante. A ogni premiato è stata consegnata una rosa bianca e la prima pagina de La Prealpina del giorno della sua nascita: un gesto dal valore simbolico, come se il Molina riconsegnasse a ciascuno la propria storia intrecciata a quella della Fondazione.
Sono state premiate: Novembre Maria, Lanza Stefania, Ferrario Elena, Marteddu Maria Raimonda, Scarpa Donatella, Colombo Maria, Pedretti Marcella, Grieco Maria Antonietta, Buondonno Marianna, Colli Cristiano, Molteni Stefania, Croce Maria Giovanna, Guerra Addolorata, Notari Monica, Ragazzi Umberto, Morretta Marianna, Castelli Erminia Cristina, Zuffellato Stefania, Carcano Cristina, Pasqualetti Monia, Prinelli Lucia, Bonanata Adelina, Zambelli Silvia, Colognese Nicoletta, Mantiero Anna, Mion Cristina, Bianchetti Gisella, Pettenuzzo Emanuela, Palamara Stefano.
Un riconoscimento speciale è stato dedicato anche a Giuseppe Vuolo, per la parte grafica, e Michela Romito, per la comunicazione della Fondazione.
Un finale che vuole essere un nuovo inizio
La serata si è chiusa in un clima di gratitudine palpabile, di affetto e consapevolezza. Non era solo la conclusione dell’anno del 150esimo: era la conferma che il Molina vive e cresce attraverso le sue persone, dai dirigenti agli operatori, dai volontari agli ospiti.
E che ciò che si respira ogni giorno in quella grande casa – professionalità, dedizione, umanità – è ciò che rende il Molina non soltanto un luogo di cura, ma una famiglia. Una famiglia che da 150 anni custodisce la vita degli altri. E continuerà a farlo.










