Cinquant'anni e non sentirli. Vederli e toccarli, però, sarà bellissimo. Dentro il compleanno del Rugby Varese, che oggi ha presentato tutti gli eventi in programma, c'è qualcosa radunabile in una parola: anima. Anzi, quattro: l'anima di Varese. Il presidente Giovanni Barbieri e Pantaleone Mansi nella club house di Giubiano hanno raccontato oggi come verrà festeggiato questo traguardo che è lì, davanti a tutti, nella maglia celebrativa, pura, spoglia, bianca e rossa con lo stemma di una società che ha dato tutto, chiedendo in cambio soltanto una cosa: lealtà. Crescere con il Rugby Varese, come hanno fatto e stanno facendo generazioni di varesini, è stato, è e sarà un onore.
Oltre le cifre (300 tesserati dai 4 anni fino ai 42, dall'under 6 all'under 18, dalla serie C ovviamente alla serie B), le strutture (i campi di Giubiano con la club house e la tribuna coperta, e quello del Vivirolo, su cui c'è un progetto di riqualificazione), la serietà e la continuità, le porte aperte a chiunque, tutti i giocatori che indossano la maglia nati e cresciuti in provincia di Varese e, soprattutto, nelle giovanili di Giubiano, c'è di più, molto di più.
«Siamo nati il 4 giugno del '76 grazie ad Angelo Bonalumi e a un gruppo di soci fondatori - le parole di Pantaleone Mansi, colonna della società - Cinquant'anni sono un passaggio importante per il club e vogliamo cercare di omaggiare chi ci ha portato fin qui e chi ci porterà nel futuro. Gli eventi partiranno a fine anno con i presidenti della storia che, in occasione della cena sociale del 20 dicembre, verranno omaggiati con una targa di riconoscimento. Il presidente onorario Angelo Bonalumi domenica era ancora in panchina con noi della Seniores. Lui è la storia e l'anima del club».
E nel 2026 cosa accadrà? «Ci sarà una serie di incontri tra i giocatori che hanno scritto la nostra storia e i ragazzi che lo stanno facendo oggi per capire come vivevano loro lo spogliatoio, il campo, il rugby e il Rugby Varese. Giocatori giovani come Matteo Provasoli, che è qui vicino a me, si immergeranno ancora di più nell'appartenenza e nell'essenza del club. A maggio organizzeremo una mostra fotografica sui cinquant'anni in sala Veratti: faremo vivere quello che si respira in campo con questa maglia. L'11, 12 e 13 giugno 2026 tornerà la Festa del Rugby, cioè la festa della città e, infine, consegneremo i cap ai giocatori che hanno compiuto i 42 anni e hanno calcato il campo almeno una volta con noi. Esisterà anche la cena dei Caps, ideati da Alfredo Magrini, ex vicepresidente storico che ha fatto tanto per il club, un rugbista dentro. Ogni 4 anni vorremmo riproporre la cena dei Caps».
«Abbiamo vinto a Ivrea e poi sono arrivate tre sconfitte, ma dentro lo spogliatoio e la squadra si muove qualcosa di bello anche grazie all'allenatore Massimo Mamo» le parole di Matteo Provasoli, responsabile social e giocatore seniores.
«Sono cambiate tante cose, dal gioco all'allenamento - aggiunge il presidente Giovanni Barbieri - ma lo spirito, l'amicizia e i valori sono gli stessi. Copriamo tutte le categorie, dall'under 6 all'under 18: il bello è iniziare a giocare a rugby da bambini e arrivare in prima squadra ed è quello che qui accade da sempre. Qui abbiamo tutti giocatori della provincia di Varese e quasi tutti sono cresciuti nel vivaio di Varese. Questo è il nostro orgoglio».
Capitolo merchandising: «Ci sarà la pubblicazione di un libro dei 50 anni che raccoglierà foto, statistiche e contributi di chi ha vissuto il club - conclude Mansi - oltre al calendario che trovate fino al 24 dicembre nella casetta al 101% al Mercatino natalizio di piazza Monte Grappa, l'annullo filatelico che verrà presentato in occasione dell'inaugurazione della mostra in Sala Veratti e il merchandising dedicato che sarà pronto per la Festa del Rugby».
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