Gallarate - 30 novembre 2025, 19:36

«Gallarate è nostra». Estrema destra in piazza per la Remigrazione

Bandiere tricolori, cori identitari e il ricordo del grave fatto di cronaca del 21 novembre hanno segnato il presidio pro-remigration, con diverse sigle dell'estrema destra. Poco prima dell’avvio della manifestazione, un piccolo gruppo di Europa Verde è stato invitato a lasciare l'area per evitare tensioni

Si è conclusa la manifestazione pro-remigrazione convocata in piazza Garibaldi a Gallarate. Un presidio che ha riunito circa 200 persone, compresi anche alcuni cittadini che stavano trascorrendo una normale domenica pomeriggio e che sono stati attirati dalla voce amplificata dei capigruppo. Una partecipazione segnata dalla presenza di bandiere tricolori e da un repertorio di cori scanditi dopo l’esecuzione dell’inno nazionale.

L’iniziativa ha visto non solo il comitato organizzatore Remigrazion e riconquista ma anche i "camerati" – come si definiscono tra loro – di CasaPound Italia, Rete dei Patrioti, Veneto Fronte Skinheads e Brescia ai Bresciani, realtà della destra radicale.
In mattinata si era tenuta la commemorazione di Luciano Zaro, giovane vittima della barbarie fascista, diventata una sorta di risposta preventiva alla manifestazione delle destre.

Verdi allontanati prima dell’inizio

Poco prima dell’avvio della manifestazione, intorno alle 17.30, un piccolo gruppo di Europa Verde ha fatto il suo ingresso in piazza Garibaldi. Erano lì per osservare da vicino la dinamica del raduno, probabilmente in vista della loro futura iniziativa pubblica. La loro presenza, ritenuta potenzialmente idonea a generare fraintendimenti o tensioni, ha portato la polizia a chiedere loro di lasciare l’area. Gli esponenti ecologisti si sono allontanati senza proteste.

Cori, slogan nazionalisti e riferimenti al fatto del 21 novembre

A guidare i cori è stato il vice portavoce nazionale Salvatore Ferrara, che ha scandito slogan come: «Italia nazione remigrazione» e «Gallarate è nostra e ci appartiene, dal centro città ad ogni quartiere».
Ferrara ha poi annunciato la costituzione ufficiale del comitato, programmata per il 15 gennaio a Brescia. Di fronte alla domanda se il movimento si riconosca nell’ideologia fascista, ha risposto con una formula che ha evitato etichette: «A me non interessano gli epiteti, questa proposta nasce per essere vicina ai cittadini».

Il coordinatore provinciale di Remigrazione e riconquista Giorgio Rizzitano ha riportato l’attenzione sul grave episodio dello stupro del 21 novembre, ricordandone la drammaticità e chiamando in causa anche il consigliere Giovanni Pignataro, accusato da Rizzitano di aver definito lo stupro una «pratica fascista» nell'ambito del ricordo di Zaro. 

Una piazza tesa ma senza incidenti

Nonostante le tensione degli ultimi giorni, la manifestazione si è svolta senza incidenti. Le forze dell’ordine hanno mantenuto un presidio costante, monitorando gli spostamenti e garantendo una cornice di sicurezza che ha permesso alla piazza di restare ordinata.

Alice Mometti

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