Politica - 22 novembre 2025, 20:19

VIDEO. «Questo era il Modesto. Non aveva paura di niente e nessuno ed è sempre stato di una grande coerenza»

Un gruppo di amici che avevano percorso un tratto di cammino politico e di vita con Verderio, si sono ritrovati oggi a rendergli omaggio nella sua casa a Vanzaghello. Tra ricordi, lacrime e sorrisi, un susseguirsi di "Tal chì" e un omaggio spontaneo ed emozionante prima della partenza del suo feretro

Alcuni momenti della commemorazione informale di oggi e immagini di Modesto ieri e oggi

Alcuni momenti della commemorazione informale di oggi e immagini di Modesto ieri e oggi

Le lacrime e i sorrisi che lottano tra di loro: perché la scomparsa improvvisa di Modesto Verderio non può che scuotere profondamente la famiglia e coloro che hanno conosciuto e percorso un tratto insieme a lui. Ma il saluto che oggi è avvenuto prima che il suo feretro lasciasse l'abitazione di Vanzaghello è stato prima di tutto quello spontaneo di amici, persone che in diversi ruoli e persino fedi politiche hanno voluto ricordarlo in ogni suo tratto.

È bastato infatti un tam tam nelle chat, durante le ultime ore. Non era previsto un funerale, ma in diversi hanno chiesto se fosse possibile rendergli omaggio in modo informale tra le pareti domestiche. Così un gruppo sempre più folto ma discreto si è presentato a casa, a porgere le condoglianze alla sorella Natalina, alla figlia Antonella, agli amatissimi nipoti. Una casa che racconta tutto di lui: le foto sulle pareti che ripercorrono il lungo viaggio della Lega (che groppo alla gola, vedendo quelle con lui e Bobo Maroni), le infinite pipe, il tutto sotto lo sguardo del suo cagnolone Kaos che osserva dalle vetrate quelle persone riversatesi in giardino.

Arriva Francesco Speroni, quante imprese e anche quante "marachelle" con la Lega che si sentiva un movimento, non un partito, e che teneva le prime riunioni proprio nella trattoria della famiglia Verderio a Lonate Pozzolo (LEGGI QUI). «Noi avevamo tutto un mondo da demolire e da rifare. Lui non aveva paura di niente e nessuno... » rammenta Pietro Reina, che era segretario provinciale. Speroni era consigliere comunale a Samarate, con un altro bustocco, Gianni Buzzi: lasciano quando vengono eletti nella propria città, subentra Modesto. 

Ecco giungere anche Fabio Airaghi, che sempre consigliere samaratese era stato allora. E dalla Samarate di ieri oggi - con il ricordo dell'esperienza provinciale - l'attuale presidente del consiglio comunale, Luca Macchi: «Lui vedeva che partecipavo da cittadino, ero un ragazzo e mi diceva in dialetto, perché non entri nella Lega? Io avevo altre idee, ma era convinto delle sue e mi diceva "guarda che sbagli"». Parlano in diversi, con la medesima commozione e la medesima gratitudine, come Maurizio Brambilla o Paolo Tiziani. Come è intervenuta l'ex sindaco di Lonate Pozzolo Nadia Rosa, amministrazione di centrosinistra, ma che stima Verderio per il suo impegno contro la 'ndrangheta e a favore della legalità, tanto che gli verrà affidato un incarico per la municipalizzata: «Abbiamo pensato fosse la persona giusta, ha portato avanti il lavoro con passione e dedizione. Sempre nel rispetto delle regole». E a titolo gratuito, si rimarca.

Alcune indagini - ricordano i presenti - partirono proprio grazie a lui.

«Mi ha fatto militante in quattro e quattr'otto» spiega Giuseppe Gorini, entrando nel giardino.. È un susseguirsi di "Tal chì". Molti non si vedevano da tempo, ma oggi si ritrovano e il tempo perde consistenza.  Ecco il Modesto sempre accanto a Umberto Bossi che portava dappertutto, quello che però diventava anche assessore provinciale e si adoperava per l'ambiente. Le rotatorie che arrivano nel territorio per garantire la sicurezza, le strade provinciali che prendevano identità con i nomi storici. 

C'è un altro particolare, lui che era appunto autista di Bossi, avrebbe potuto ambire a qualche incarico. Non gli interessava. «Era veramente Modesto - osserva Speroni - Uno che aveva la possibilità di fare qualsiasi cosa, ha voluto concentrarsi nell'attività locale politico e istituzionale. È stato un perno della Lega, uno dei primi e anche uno dei più disponibili, tanto che mise appunto a disposizione la locanda della madre, della Lucia, quando non avevamo la sede. Ed è sempre stato di una grande coerenza».  

Modesto sta per lasciare la sua casa per l'ultima volta, le voci si smorzano. Ma non si può piangere, si arrabbierebbe. Qualche aneddoto per smorzare la commozione, Speroni ci rivela un ruolo che non gli riuscì proprio  bene una quarantina di anni fa, quando venne in mente di fare una scritta in quella prima, fiammeggiante Lega su un muraglione. Lui doveva fare il palo e arrivò ad avvisare disse: «È passata la polizia».

«Ma Modesto, dovevi avvertire prima, non dopo».

Una risata, forse un filo di fumo dalla pipa.

GUARDA IL VIDEO

Marilena Lualdi


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