Nel Consiglio comunale di ieri sera è stata discussa una mozione presentata dal consigliere di centrodestra Luca Boldetti, che chiedeva di erogare un bonus per la frequenza degli asili nido privati utilizzando le risorse risparmiate dal Comune grazie all’incremento del bonus nido dell’INPS (circa 110.000 euro all’anno, come affermato dall’assessore Dimaggio) e facendo pagare una parte della retta (circa 360 euro al mese) alle sole famiglie con ISEE superiore a 40.000 euro: «Al Comune di Varese, garantire la gratuità dell’asilo nido alle famiglie con l’ISEE più alto costa quasi 100.000 euro all’anno! La mia proposta era di far pagare qualcosa a chi più ha, come suggerisce la nostra Costituzione, sostenendo chi invece fa più fatica.»
Nel corso della seduta, Boldetti ha sottolineato come tante famiglie varesine siano costrette a iscrivere i propri figli in asili privati, poiché quelli comunali riescono a coprire poco più della metà dei posti necessari. Inoltre, il consigliere di minoranza ha fatto presente che i cinque asili nido comunali non coprono tutto il territorio comunale, e quindi le famiglie scelgono i privati anche per comodità e vicinanza a casa o al luogo di lavoro. «Ieri si è persa un’occasione – continua Boldetti – per rendere la misura comunale più equa e giusta. La maggioranza di centrosinistra, non tutta in realtà (Italia Viva ha votato a favore della mozione Boldetti), ha deciso di avere cittadini di categorie diverse, discriminando pesantemente tante famiglie varesine. Chi ha la fortuna di entrare negli asili comunali è cittadino di Serie A, gli altri di Serie B!»
Boldetti conclude la sua disamina della discussione con un esempio eclatante, che però rende chiaramente l’idea della situazione varesina: «Se l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, iscrivesse suo figlio in un asilo nido comunale, non pagherebbe un centesimo. Invece, le tante famiglie varesine con stipendi normali che mandano i propri figli ad asili nido privati, pagano 800 euro al mese. Non è giusto, si fanno figli e figliastri. Come sempre, la sinistra si dimostra allergica alla libertà di scelta, favorendo solo le proposte educative dello Stato o di altri Enti Pubblici.»




