E' stata una domenica particolarmente significativa quella vissuta ieri a Jerago con Orago dove, in occasione delle celebrazioni del 4 Novembre, è stato inaugurato un nuovo monumento ai Caduti, alla presenza del sindaco Emilio Aliverti, degli alpini, di tutto le autorità civili e militari, delle associazioni e di tanti cittadini.
«A Jerago con Orago, quest’anno, questa cerimonia assume un significato ancora più profondo - ha detto nel suo discorso il primo cittadino - dopo 55 anni esatti dall’inaugurazione del nostro memoriale ai caduti (era il 4 novembre del 1970), i nostri Alpini hanno voluto farci un regalo: il questo monumento già custodisce i simboli dei reparti che combatterono: il cannone della fanteria, l’elica dell’aviazione, l’ancora della marina. Ebbene, oggi aggiungiamo un segno che parla di montagna, di sentieri ripidi, di passo lento ma ostinato: parla degli Alpini.
Quegli stessi Alpini che furono i protagonisti nella Grande Guerra: molti dei nostri nonni e bisnonni partirono con il cappello con la penna nera, lasciando case, campi, affetti. Combatterono in condizioni estreme, sul Monte Grappa, sull’Adamello, lungo le creste dove il freddo uccideva più delle pallottole. E con loro le donne: le madri, le mogli, le sorelle. Donne che attendevano e sostenevano, che tenevano insieme la famiglia e la comunità. La resistenza della nostra gente, in quei giorni, aveva un volto femminile, silenzioso e indistruttibile».
Il sindaco si è poi rivolto alle ragazze e ai ragazzi presenti.
«Voi non avete conosciuto la guerra, non avete mai conosciuto la paura delle sirene, il silenzio delle lettere che non tornano, la fame, la separazione. Ed è una fortuna enorme - le parole di Aliverti - non vi è chiesto di combattere guerre. Vi è chiesto però di non vivacchiare. Di voler bene a questa comunità. Di sentirvi parte di qualcosa che vi precede e che vi supera. Non accontentatevi del minimo. Non fatevi portare dalla corrente. Fate sentire il vostro passo, il vostro pensiero, il vostro contributo. Ognuno di voi oggi ha una responsabilità: studiare, impegnarsi, imparare un mestiere, creare relazioni vere, servire la comunità. Serve la vostra intelligenza, la vostra passione,
la vostra capacità di sognare e di inventare. Noi adulti possiamo mettere strade, scuole, progetti. Ma una comunità vive solo se i giovani decidono di metterci il cuore. In fondo, questa giornata dice proprio che la libertà che vivete, la libertà che viviamo, non è un bene neutro: è stata donata da chi ha accettato di sacrificarsi».
La cerimonia è stata ulteriormente arricchita dalla premiazione di un agente della polizia locale di Jerago con Orago.
«Oggi vogliamo riconoscere anche chi, nel nostro tempo, sceglie la responsabilità - ha dichiarato il sindaco - oggi vogliamo anche dire grazie a chi serve lo Stato nel presente. Con un encomio ringraziamo Matteo Rossi, giovane agente della nostra Polizia Locale che, insieme ai Carabinieri, ha contribuito a un’importante operazione investigativa che ha portato all’arresto di un ladro pericoloso. Un gesto concreto, professionale, coraggioso. La sicurezza non nasce dai discorsi, nasce dalle persone che si alzano la mattina con senso del dovere. A lui va la gratitudine mia, dell’Amministrazione e dell’intera comunità».








