La sesta sconfitta consecutiva per la Openjobmetis arriva sul campo di Tortona, dove la Bertram si impone 90-87 sulla squadra di coach Kastritis, a cui non basta un’altra ottima prova nel corso di una partita per l’ha vista per alcuni tratti anche in controllo.
«La prima cosa che mi viene in mente è il congratularmi con i miei giocatori per come hanno interpretato la partita - dichiara coach Kastritis nel postpartita - Non vogliamo usare scuse, ma siamo in una striscia di sconfitte consecutive e vorrei chiarire la situazione in cui siamo: Ike si è fatto male in allenamento ieri, ma ha giocato una grandissima partita; Freeman ha fatto un allenamento solo questa settimana. Perciò sono orgoglioso della squadra, che è venuta qui a giocarsela contro una delle migliori del campionato. Ma voglio che i miei ragazzi sappiano che stanno facendo bene: ora torniamo in palestra martedì per preparare una partita importante come quella di domenica contro Cantù. Voglio ringraziare i nostri tifosi, che sono sempre con noi, in settimana e in trasferta. Grazie a tutti».
Sull’ultima azione offensiva della squadra, in cui Iroegbu ha trovato solo la stoppata di Biligha: «Non mi sono arrabbiato, era semplicemente un momento molto emotivo. Sarebbe sbagliato pensare solo a quel possesso, anche perché Ike ha fatto grandi giocate in tutta la partita. Non sarebbe giusto non tenere in considerazione tutto il resto».
Quintetto iniziale che ha visto presenti sia Moody sia Freeman: «Non è la prima volta che cambiamo, non ci sono quintetti definiti. Dobbiamo essere pronti nel corso della partita. È poi l’andamento della partita a farci decidere chi gioca di più. Non vedo l’ora di avere tutti sani e pronti per giocare, perché ci meritiamo questo».
«Stiamo perdendo diverse partite negli ultimi minuti - ha chiuso l’allenatore greco - ma ora possiamo decidere se essere frustati e mollare tutto oppure se tornare in palestra e lavorare più forte. Stasera ce la siamo giocata fino in fondo, e se l’abbiamo fatto è perché consociamo le nostre capacità. Dobbiamo essere affamanti: siamo consapevoli che prima o poi usciremo da questo momento».




