Politica - 03 novembre 2025, 09:08

Il sindaco di Brenta: «Le spese sociali mettono in grave crisi i bilanci dei Comuni»

Gianpietro Ballardin lancia l'allarme partendo da un caso che riguarda la sua amministrazione «che contribuisce al costo del ricovero di uno straniero posto suo malgrado in strutture specialistiche perché ha subito un grave incidente e che purtroppo non è più in condizioni fisiche abili al lavoro. Uno dei tanti casi assurdi dove sono i Comuni a pagare un prezzo allo Stato»

Il sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin

Il sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin

Il sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin, esperto e navigato amministratore pubblico, con i suoi interventi riguardanti le amministrazioni comunali pone sempre sul tavolo argomenti che impattano direttamente o indirettamente sulla vita dei cittadini a partire da quelli dei piccoli Comuni come il suo.

L'argomento della riflessione del primo cittadino sono in questo caso le spese sociali a carico dei bilanci dei Comuni, partendo da un caso "assurdo" che riguarda proprio Brenta: 

Il comune di Brenta contribuisce al costo di ricovero per uno straniero posto suo malgrado in strutture specialistiche perché ha subito un grave incidente e che purtroppo non è più in condizioni fisiche abili per il lavoro.

Così come per altri comuni italiani, i costi dei contributi per far fronte alle molteplici condizioni sociali incidono in maniera rilevante sui bilanci. Ogni anno queste condizioni mettono in apprensione e creano serie difficoltà a chi, nella singola realtà amministrativa, ha la sfortuna di dover affrontare non solo socialmente ma anche economicamente queste situazioni di disagio.

Stiamo parlando dei contributi a copertura delle rette di ricovero, del costo delle alte rette giornaliere per i minori collocati in strutture protette, dei supporti scolastici per gli alunni in difficoltà, di canoni degli affitti non pagati, di costi integrativi alla mancanza di reddito sufficiente a coprire le rette di strutture specialistiche successive ai ricoveri ospedalieri e… molto altro, che nella quotidianità del lavoro amministrativo viene posto a gravame dei costi comunali.

Ora nello specifico caso, che voglio segnalare ma che molti altri sindaci per altre condizioni potrebbero evidenziare, si pone l’assurdo di una situazione, nello specifico caso che vede uno straniero posto in struttura, a seguito di un grave incidente, che si trova su una carrozzella, che non può lavorare, che ha un reddito insufficiente a pagare la retta della struttura di ricovero, e per questo percepisce dal comune contributi importanti ad integrazione dei costi.

A questa persona, bisognosa di cure mediche, con un permesso regolare viene chiesto dal SSN il costo di 2000 euro per il rinnovo della tessera sanitaria perché un’assurdità della legge dice che: il costo della tessera sanitaria per stranieri nel 2025 varia in base alla tipologia di motivazione di richiesta del permesso di soggiorno. L'iscrizione obbligatoria al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è gratuita per chi ha un permesso di lavoro subordinato o autonomo, mentre per l'iscrizione per residenza elettiva prevede un contributo minimo di € 2.000 all'anno.

Questo è un tema, così come quello dei numerosi, rilevanti costi che gravano sui comuni per le spese sociali, che i Parlamentari, a partire da quelli che rappresentano il territorio di Varese e la Lombardia, dovrebbero in una condizione bipartisan, impegnarsi ad affrontare. Ma negli argomenti all’ordine del giorno della politica questi temi non trovano visibilità se non nelle dichiarazioni di “passerella” a vantaggio di una propaganda su chi è il “più bravo o il meno cattivo”.

Più volte ho detto che i comuni su questi temi sono in estrema difficoltà.

Ne UPEL nella sua rappresentanza provinciale, ne ANCI, ne UNCEM riescono concretamente a supportarci e men che meno a rappresentarci in questa difficile condizione che, come ripeto, ha un peso rilevante sui bilanci comunali.

Sentiti gli avvocati, su questa assurda vicenda, l’amara risposta ci vedrà costretti ad un esborso di 2000 euro a copertura di questi costi che vedono il comune, quale ente a rappresentanza periferica più vicina ai cittadini, a pagare un prezzo allo Stato! Siamo anche in questo caso a vivere nella filosofia dell'assurdo. A descrivere il conflitto che esiste tra la condizione umana di rappresentanza e l'insensatezza di uno stato di fatto dimostrando, ma non è la prima volta, l’evidenza di una contraddizione. 

Il Sindaco del comune di Brenta

Gianpietro Ballardin

C.S.


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