Si è tenuta nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 20 ottobre, la Commissione consiliare del Comune di Varese dedicata a Politiche giovanili, sport, benessere e invecchiamento attivo. Al centro della discussione, la destinazione dell’ex piscina comunale di via Copelli, una struttura oggi chiusa ma ancora ricca di potenzialità.
«Verso cosa vogliamo andare?»: l’assessore allo Sport Stefano Malerba ha aperto il confronto chiedendo ai consiglieri di ragionare in modo ampio sul futuro dello sport cittadino. «A me piacerebbe pensare a quella struttura come a un palazzetto per il volley, uno sport importante ed estremamente in crescita - le sue parole - È una suggestione, ma può essere un punto di partenza».
Malerba ha sottolineato come la crescita di una disciplina sportiva sia strettamente legata alla disponibilità di impianti adeguati: «Per sviluppare uno sport bisogna avere un impianto. È un volano imprescindibile. Guardate solo le società del ghiaccio: hanno raddoppiato gli iscritti grazie a una struttura funzionante».
La proposta ha aperto la discussione, tra le riserve dell'opposizione e la richiesta di ottenere dati e ulteriori informazioni prima di arrivare a una decisione. Stefano Angei (Lega) ha ricordato che «le ore acqua disponibili in provincia sono molte, ma Varese ha una sola piscina pubblica. Rinunciarvi significherebbe perdere un punto di riferimento per la città. È una struttura accessibile a tutti, dai bambini agli anziani. Prima di pensare a una diversa destinazione d’uso, servirebbe un sondaggio con le scuole per capire le reali necessità».
Anche Simone Longhini (Forza Italia) ha invitato alla prudenza: «Per ponderare una decisione servono dati precisi. Solo da lì possiamo partire per costruire un ragionamento serio».
Sulla stessa linea Luca Paris (Movimento 5 Stelle), che ha osservato come «qualsiasi altra funzione richiederebbe di ripensare radicalmente la struttura, con un investimento ancora più oneroso. È fondamentale avere costi e dati alla mano prima di decidere».
Salvatore Giordano (Fratelli d’Italia) ha ribadito la necessità di «valutare attentamente costi, benefici e ricadute sulle varie discipline sportive», mentre Franco Formato (Varese Ideale) ha evidenziato l’importanza di «mantenere il pregio architettonico dell’edificio, ma all’interno di un piano economico chiaro e realistico».
Nel corso della discussione è emersa una convinzione condivisa: prima di ogni scelta definitiva, occorrerà analizzare in modo approfondito i dati e i bisogni del territorio, valutando anche l’impegno economico che il Comune può assumersi.
Malerba, pur precisando di voler evitare l’affidamento a un soggetto privato, ha concluso ribadendo che «il futuro dell’impianto dovrà nascere da un confronto serio e condiviso, per valorizzare le richieste reali della comunità sportiva».
In apertura, l’assessore ha anche ricordato che la nuova piscina nell'area rigenerata all'ex Aermacchi, attesa per il 2027, sarà dotata di due vasche e potrà rafforzare l’offerta cittadina, aprendo così una riflessione più ampia sul ruolo che via Copelli potrà giocare in un sistema sportivo rinnovato.
La Commissione ha quindi deciso di procedere con la raccolta dei dati tecnici ed economici necessari per orientare le scelte future. Una decisione che conferma la volontà di costruire, passo dopo passo, una visione coerente e sostenibile dello sport a Varese.




