Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.
Il 26 settembre 1865 fu inaugurata la Stazione FS di Varese.
La cartolina del 6 novembre 1907 raffigurante la stazione ferroviaria di Varese è molto più di una semplice immagine d’epoca: rappresenta un frammento della storia urbana e sociale della città, una testimonianza preziosa della centralità che le ferrovie ebbero nello sviluppo di Varese tra Ottocento e Novecento.
La stazione fu inaugurata il 26 settembre 1865, contestualmente all’apertura della ferrovia Varese–Gallarate–Milano, che a sua volta faceva parte della Rete Mediterranea. Per quasi trent’anni rimase una stazione di testa, ossia un capolinea ferroviario, fino a quando – nel 1894 – venne attivato il prolungamento verso Porto Ceresio, trasformandola in stazione passante e aprendo nuove prospettive di collegamento con la Svizzera e il Canton Ticino.
La cartolina del 1907 ci mostra un edificio sobrio e funzionale, già al centro di un crocevia di persone, merci e destini. Da lì transitavano viaggiatori diretti a Milano, commercianti che portavano i propri prodotti verso i mercati lombardi, e studenti che intraprendevano i loro percorsi di studio lontano dalla città.
Dal 1906 il piazzale antistante la stazione si arricchì ulteriormente: qui sorse infatti la stazione d’interscambio delle tranvie elettriche SVIE (Società Varesina per Imprese Elettriche). Questo nuovo servizio rese Varese un vero e proprio nodo di mobilità integrata: dalla stazione si potevano prendere le linee della ferrovia della Valganna, che collegava con Ghirla e Luino, e dal 1914 anche la tranvia Varese–Angera, che arrivava sulle rive del Lago Maggiore.
Questa fitta rete tranviaria e ferroviaria rese la città un punto di snodo strategico sia per gli spostamenti locali che per i collegamenti più ampi, rafforzando l’identità di Varese come centro moderno e dinamico. Il servizio tranviario cessò nel 1953 e i binari furono smantellati nel 1955, ma alcuni edifici di servizio furono salvati e destinati ad altri usi, a testimonianza di un’epoca che aveva fatto della mobilità elettrica e ferroviaria un vero motore di progresso.
La cartolina del 1907, dunque, non è solo un ricordo: è una finestra su un momento in cui la città guardava con entusiasmo al futuro, affidando alla ferrovia e alle nuove tranvie la propria crescita economica, culturale e sociale. Un documento che oggi ci parla ancora, invitandoci a riflettere sull’importanza delle infrastrutture nei processi di trasformazione urbana e sull’eredità storica che continua a vivere nei luoghi che frequentiamo quotidianamente.




