Varese - 19 settembre 2025, 13:54

Quell'affresco svelato al Castello di Belforte indica la via alla riqualificazione totale. «Polo museale? Vedremo dopo tutte le verifiche»

Ecco sempre più nitido lo splendido dipinto di Galdino da Varese che raffigura la Madonna, San Rocco e San Sebastiano. Il sindaco Galimberti: «Grazie alla forte spinta del quartiere di Belforte ottenuti i finanziamenti attraverso bandi nazionali». L'assessore Laforgia: «Messa in sicurezza e recupero della storia del luogo sono stati i primi passi»

Proseguono i lavori per riportare alla luce l'affresco del Castello di Belforte

Proseguono i lavori per riportare alla luce l'affresco del Castello di Belforte

Continuano i lavori per riportare alla luce l'affresco del Castello di Belforte.

«Questo affresco era già stato individuato più di 10 anni fa - ha spiegato la restauratrice Rossella Bernasconi, che sta lavorando al recupero assieme a collega Piero Lotti - Sopra, fortunatamente, non c'erano strati di intonaco ma solo delle tinteggiature. A fine Quattrocento-inizio Cinquecento era stato realizzato questo dipinto da Galdino da Varese che raffigura la Madonna, San Rocco e San Sebastiano. Il nostro lavoro si è allargato sui margini per capire l'ambito dell'artista, che ha lavorato su una parete che aveva a vista ciottoli e mattoni, su cui ha messo l'intonaco e ha dipinto. Questo è, quindi, un edificio che ha moduli costruttivi medievali».

Lo stato di conservazione non è ottimale, dovuto al fatto che l'opera è rimasta all'esterno per più di un secolo e coperto nel corso dell'Ottocento. «È stato trovato solo questo, ma da quello che si vede potrebbero essercene altri, anche se è solo un'ipotesi neppure troppo probabile» ha spiegato Bernasconi.

«Questi lavori si inseriscono nel piano di recupero del Castello: grazie alla forte spinta del quartiere di Belforte, il progetto di riqualificazione ha ottenuto i finanziamenti necessari attraverso bandi nazionali - ha detto Davide Galimberti, sindaco di Varese - Da qualche mese il progetto è in fase di lavorazione perché il recupero di questa struttura è importante per la città. Questo intervento, insieme ad altre attività di recupero di spazi pubblici come la Caserma Garibaldi, rientra in una politica di riqualificazione di opere che necessitano di essere riportate alla fruizione pubblica».

«Gli studi su questo posto sono abbastanza recenti - ha continuato Enzo Laforgia, assessore alla Cultura - È un luogo che ha più mille anni di storia e questo indica che ci vuole una certa delicatezza negli interventi». Per quanto riguarda l'intera struttura del Castello, Laforgia spiega: «L'obiettivo dei primi lavori effettuati era la messa in sicurezza e il recupero della sua storia. La destinazione obbligata del castello era quella di un polo museale, ma saranno le verifiche a dirci quale potrà essere il suo futuro. Non siamo sicuri che tutta l'area possa essere utilizzata».

A fine 2025 finiranno gli studi, si avrà il progetto esecutivo per la messa in sicurezza e si saprà il ruolo a cui sarà destinato il Castello.

Elisa Petrocelli

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