VIDEO. Le torce olimpiche e paralimpiche alla Fiera di Varese: «L'azzurro simboleggia i nostri cieli e il paesaggio, il bronzo la forza e la resistenza»

La fiamma olimpica, che brucerà durante i nostri Giochi invernali (Olimpiadi da venerdì 6 febbraio a domenica 22 febbraio 2026, Paralimpiadi da venerdì 6 marzo a domenica 15 marzo 2026), è arrivata ieri sera a Varese e, precisamente, alla Fiera della Schiranna. Qui Matteo Cesarini, project manager di Varese Sport Commission for Winter Games, ha accolto le torce olimpiche assieme a un volto amato e che simboleggia tutti i valori dei Giochi: Alessandro Andreoni, giocatore varesino della Nazionale di Para Ice Hockey recentemente vittoriosa nel Mondiale Gruppo B che guiderà gli azzurri nel torneo paralimpico a cinque cerchi, oltre che bravissimo designer che si è occupato proprio di questo progetto.

Il designer "olimpico" varesino mostra tutto l'orgoglio di chi «porta il suo lavoro nel territorio dove è nato in un'occasione simile - dice Alessandro in una doppia veste davvero d'oro - come atleta paralimpico, poi, nasco qui e su questo territorio ho scoperto la disciplina che amo e che mi ha appena dato l'opportunità di vincere l'oro».

Andreoni ci svela così le due torce, quella olimpica e paralimpica:  «Il design è identico, cambia la colorazione con le sfumature dell'azzurro che simboleggiano i cieli e i paesaggi di tutta l'Italia che verrà attraversato dal passaggio della fiamma olimpica, mentre quella paralimpica ha un colore bronzeo che rappresenta la forza e la resistenza dei territori italiani e degli atleti paralimpici . La progettazione del design ci ha impegnato per anni: vedrete la fiamma ardere dal 26 novembre e alle cerimonie di apertura olimpica e paralimpica».

«Le torce olimpiche e paralimpiche raggiungeranno i Giardini Estensi di Varese, dove si terrà un evento speciale, mercoledì 14 gennaio - conclude Cesarini - ma chi vorrà vederle in anteprima da vicino potrà farlo in questi giorni alla Fiera di Varese».

Dietro a Matteo e Alessandro manca solo il fuoco che, però, è già acceso sui loro volti e nei nostri cuori.