Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.
2 settembre 1967: il mercato di Varese si trasferisce in piazzale Kennedy
Il mercato è sempre stato un cuore pulsante della vita cittadina. A Varese, fin dal Medioevo, la piazza del mercato ha rappresentato non solo un luogo di scambio commerciale, ma anche uno spazio sociale, di incontro, di confronto e persino di scontro. Non stupisce, quindi, che ogni spostamento del mercato cittadino sia stato vissuto come un evento di grande portata, capace di segnare la memoria collettiva e ridefinire l’identità urbana.
Il 21 giugno 1966 il Consiglio comunale, dopo tre ore di acceso dibattito, approvò a maggioranza una decisione destinata a cambiare la vita quotidiana dei varesini: lo spostamento del mercato da piazza Repubblica – che fino ad allora era stata conosciuta come piazza Mercato – a piazzale Maspero, successivamente intitolato a John Fitzgerald Kennedy. La discussione rifletteva i mutamenti di una città in piena trasformazione, segnata dal boom economico, dal crescente traffico automobilistico e da nuove esigenze di viabilità e ordine urbano.
Non fu un passaggio immediato. Ci vollero più di dodici mesi perché la decisione diventasse realtà. Solo il 2 settembre 1967, infatti, le bancarelle lasciarono la storica sede per sistemarsi nel nuovo piazzale Kennedy, dando vita a una giornata memorabile, vissuta con emozioni contrastanti: curiosità, entusiasmo, ma anche nostalgia.
Per i più anziani, abituati a legare il mercato al cuore storico della città, lo spostamento rappresentava la perdita di una tradizione secolare. Piazza Repubblica era stata per secoli il centro nevralgico del commercio cittadino, e con esso un simbolo di continuità tra generazioni. Per i più giovani, invece, il trasferimento era il segno di una Varese moderna, proiettata verso l’avvenire, capace di organizzarsi meglio per rispondere a esigenze di spazio, traffico e sicurezza.
Il mercato continuò così la sua vita in piazzale Kennedy, diventando un punto di riferimento per decenni. Le sue bancarelle colorate, le voci dei venditori, i richiami dei commercianti e il via vai di clienti contribuirono a consolidare l’immagine di una città operosa, in cui la dimensione comunitaria si esprimeva anche nello scambio di merci, di storie e di volti.
La storia, però, non si ferma mai. L’8 aprile 2021, dopo più di mezzo secolo, il mercato è tornato nella sua sede originaria, piazza Repubblica, in un gesto dal forte valore simbolico: riportare nel cuore della città una tradizione che affonda le radici nel passato, rinnovandola per il presente e il futuro.
Riflettere su questo percorso ci permette di cogliere come i mercati non siano soltanto luoghi di commercio, ma veri e propri laboratori sociali e urbani, specchi della vita collettiva. Nel passaggio da piazza Mercato a piazzale Kennedy e poi di nuovo a piazza Repubblica, Varese racconta se stessa: le sue trasformazioni, le sue nostalgie e la sua capacità di adattarsi, mantenendo sempre vivo il filo della propria identità storica.
(“I Luoghi e la Storia” di Fausto Bonoldi)
Post da La Varese Nascosta




