Riceviamo e pubblichiamo la nota del capogruppo di minoranza del gruppo "Azione Civica per Luino e Frazioni" Furio Artoni che ha presentato una mozione in consiglio comunale sul tema delle panchine inclusive da installare sul lungolago:
Ho depositato oggi una mozione che chiede l'installazione di panchine inclusive sul lungolago di Luino. Due o tre panchine, niente di più. Eppure, dietro questa richiesta apparentemente modesta si nasconde una questione essenziale.
Una città si misura davvero da come tratta i suoi cittadini più fragili. E oggi, nel 2025, una persona in carrozzina che voglia contemplare il nostro splendido lago insieme alla famiglia non può farlo comodamente. Le nostre panchine, belle quanto si vuole, la escludono. La tengono ai margini, letteralmente, costretto ad affiancarsi.
Le panchine inclusive - con quello spazio centrale che accoglie la carrozzina permettendo a chi la usa di stare in mezzo agli altri - sono una soluzione semplice quanto rivoluzionaria. Un investimento modesto per l'Amministrazione, di valore inestimabile per chi ne ha bisogno. Alcuni grossi Comuni le hanno già installate. Noi, che ci vantiamo della nostra vocazione turistica, siamo ancora qui a discuterne.
Ma c'è di più. Una rapida verifica nella nostra provincia di Varese rivela un panorama desolante: le panchine inclusive sono pressoché inesistenti nei nostri comuni. Ecco allora che Luino potrebbe farsi promotore di un progetto più ampio, esteso a tutto il territorio. Perché la dignità non ha confini amministrativi.
E qui mi sia concessa una piccola amarezza. Il precedente governo ha trovato i fondi - milioni di euro - per quei famosi banchi a rotelle, rivelatisi poi di un'inutilità disarmante. Dimenticandosi, nel contempo, che esistono fragilità ben più concrete e urgenti. Fragilità che non chiedono rivoluzioni tecnologiche, ma solo un po' di spazio per una carrozzina accanto a una panchina. Ci sono priorità che vanno rispettate.
La mia proposta prevede la consultazione delle associazioni che si occupano di disabilità, come l'ANFFAS, perché quando si parla di inclusione non basta la buona volontà: serve competenza. E prevede un cronoprogramma preciso: completare i lavori entro la primavera 2026, così che dalla prossima estate Luino possa accogliere tutti i suoi ospiti con la stessa dignità.
La panchina inclusiva non è solo un posto per sedersi, diventa un simbolo di civiltà e rispetto. Un segno oltre gli steccati ideologici e partitici per fare della nostra città il baluardo del rispetto. Chissà mai che il Governo attuale al posto dei banchi a rotelle non promulghi una legge per inserire in ogni Comune almeno una panchina inclusiva.




