Ritorna dopo la pausa estiva la rubrica dedicata ai consumatori realizzata in collaborazione con l'associazione Avvocati al Tuo Fianco di Varese.
Il tema di oggi è legato ad un argomento tipico del rientro dalle vacanze quando viene il momento di lavare i capi di abbigliamento utilizzati in vacanza. Qualche consiglio in caso la lavanderia prescelta danneggi un indumento o un vestito. Problematica che in questi giorni è tornata alla ribalta con diversi consumatori che si sono rivolti allo sportello varesino di viale Valganna dall'associazione per chiedere chiarimenti su come comportarsi in questi casi.
In prima battuta è consigliabile controllare subito il capo appena ritirato, cosi come quando si consegna il vestito da lavare far visionare all'incaricato della lavanderia l'etichetta presente sul capo che contiene le indicazioni di come va trattato il lavaggio. Siamo certamente davanti ad un professionista qualificato, ma una raccomandazione in più è sempre consigliata soprattutto in presenza di un indumento delicato.
Nel caso di uno scoloramento del tessuto o di altre tipologia di difettosità, bisogna esporre immediatamente il problema al titolare del negozio cercando di trovare un accordo amichevole, anche perché l'eventuale risarcimento è in proporzione all'usura e al valore commerciale del vestito al momento del riscontro del difetto. Il consumatore deve dimostrare in maniera evidente il nesso di casualità tra il danno subito ed il servizio svolto in maniera difettosa della medesima lavanderia. Il capo può essere eventualmente risarcito del suo valore solamente se è di nuovo acquisto, dimostrabile esibendo lo scontrino fiscale.
Nel caso di un mancato accordo si hanno otto giorni per chiedere il risarcimento con un'eventuale tutela legale, accompagnata da una perizia di un esperto del settore: il consumatore deve inoltre tenere presente che le lavanderie non hanno l'obbligo di essere assicurate, anche se la maggior parte è dotata di una polizza.
Il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un professionista qualificato e di fiducia, di cercare di trovare sempre un accordo, evitando di avanzare pretese non accettabili e soprattutto di controllare bene tutto al momento del ritiro del capo, oltre che conservare la ricevuta.
Nel caso di una lavanderia a gettone il consiglio è di contattare immediatamente il responsabile documentando il danno subito dal capo. Successivamente inviare il prima possibile una raccomandata , con ricevuta di ritorno, evidenziando l'accaduto perché non è sufficiente la segnalazione verbale. Tenere a disposizione il vestito per un'eventuale perizia integrativa, tenendo conto che il risarcimento del danno sarà proporzionato al valore del vestito al momento del danneggiamento.
Per segnalazioni o richieste di chiarimenti ci si può rivolgere all'Associazione Consumatori Avvocati al tuo Fianco di Varese di viale Valganna 20 al 392 7213418 o al 348 2729061, oppure via mail direttamente alla nostra redazione scrivendo a redazione@varesenoi.it.




