Così è stato …
«Il valore dell’arte non sia sopraffatto dalle scelte ideologiche…. ». Non parte o finisce qui ma passa invece per questa convinzione il ragionamento di Andrea Bortoluzzi che ci porta sulla Via Sacra di Varese alla scoperta di alcune verità poco conosciute su “La fuga in Egitto” di Renato Guttuso.
Andrea sottolinea alcuni elementi storici evidenziando le sue convinzioni come quella laicità che non significa mancanza di rispetto ma solo tenere separati Chiesa e Stato.
Concetti che esprime raccontando cultura e dati storici, ricordi pubblici e privati di chi ama un luogo oltre ogni immaginazione. L’elemento scatenante del suo bisogno di verità emerge da una frase ascoltata di sfuggita davanti all’opera di Guttuso: una guida spiegava che la realizzazione dell’opera sia stata alla base del litigio tra l’artista e la famiglia Bortoluzzi.
Andrea smentisce rendendo pubblico il rapporto epistolare che ha continuato ad intercorrere tra suo padre e Renato Guttuso ma non si ferma qui, anzi.
In questa intervista parla anche di politica, di compromesso storico, di impegno personale, di aspettative deluse e invita ad amare non solo la strada che si percorre salendo sino al Mose’ ma anche il contesto in cui si snoda.
Non nega nemmeno la sua personale contrarietà postuma alla realizzazione dell’affresco (ricordando la stessa opposizione dei suoi genitori) riconoscendogli comunque valore artistico e, purtroppo, contestualità.
Una occasione utile non per rianimare una polemica ormai datata quando invece per contribuire alla conoscenza della nostra storia, della nostra terra e delle nostre persone.




