La Varese Nascosta - 16 agosto 2025, 08:00

LA VARESE NASCOSTA. Il cippo dei templari di Gazzada, una storia tra pietra, mistero e simboli perduti

Fu segnalato per la prima volta nei primi del Novecento da studiosi locali affascinati dalla simbologia medievale: ecco cosa c'è dietro, tra realtà e suggestione

LA VARESE NASCOSTA. Il cippo dei templari di Gazzada, una storia tra pietra, mistero e simboli perduti

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda. 

IL CIPPO DEI TEMPLARI DI GAZZADA
Una storia tra pietra, mistero e simboli perduti

In un angolo appartato di Gazzada Schianno, poco lontano dalla ferrovia, tra i muretti a secco e i prati che ancora odorano di vecchio Varesotto, si trova una pietra: un cippo squadrato, eroso dal tempo ma sorprendentemente eretto, isolato e immobile come un antico custode. È da almeno un secolo che la gente del posto lo chiama “cippo dei templari”. Ma cosa c’è di templare in quella pietra?

Il ritrovamento e la leggenda

Il cippo fu segnalato per la prima volta nei primi del Novecento da studiosi locali affascinati dalla simbologia medievale. Su uno dei lati della pietra si distinguerebbe (anche se solo con luce radente) una forma a croce greca o croce patente, simile a quella adottata dai Cavalieri del Tempio.

Secondo la leggenda tramandata da generazioni, proprio in quella zona, tra Gazzada e Morazzone, sorgeva un tempo una domus templare: un piccolo presidio fortificato dove i monaci-guerrieri offrivano rifugio ai pellegrini e custodivano documenti e tesori.

Alcuni anziani del luogo raccontano di cunicoli sotterranei che si dipanerebbero sotto la collina, accessibili un tempo da vecchie cantine ora murate, dove si trovavano stemmi in pietra e antichi utensili. Ma queste testimonianze orali, seppur suggestive, non hanno mai trovato conferma negli scavi.

 Verità storica?

Nel XII e XIII secolo, i Templari possedevano effettivamente alcune proprietà in Lombardia, e il territorio varesino, lungo le rotte verso il Gottardo e la Terra Santa, era logisticamente importante. Tuttavia, nessun documento ufficiale attesta la presenza di una domus a Gazzada.

Il cippo potrebbe essere semplicemente un segnale confinario medievale o un cippo votivo cristiano, magari riutilizzato in epoca successiva. Ma il mistero rimane: chi lo ha posto lì? E perché?

 Il fascino dei simboli

Chi ha visitato il cippo parla di una certa “energia”, difficile da spiegare: forse il potere delle storie, o la suggestione di un passato che sembra sul punto di rivelarsi. Alcuni studiosi dilettanti sostengono che attorno al cippo si formino triangolazioni con altri punti energetici del Varesotto, come l’eremo di Santa Caterina del Sasso o la torre campanaria di Velate.

 Conclusione

Cippo templare o semplice pietra antica? La risposta, forse, è meno importante della storia che la pietra racconta. Perché nei paesi della Varese nascosta, ogni pietra è un frammento di memoria. Sta a noi ascoltare.

da La Varese Nascosta

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