«Con la riqualificazione che stiamo realizzando di circa 200 alloggi tra il Comune e Aler, nella seconda parte del 2026 si potranno soddisfare quasi tutte le esigenze in materia di edilizia pubblica, dando risposta ai cittadini che sono ancora in graduatoria. Tutto questo è possibile oggi grazie alle risorse messe a disposizione dall’Europa con PNRR che hanno permesso alla nostra città di mettere in campo il più grande programma mai realizzato di rigenerazione degli alloggi di edilizia pubblica. Grazie infatti alla stipula della convenzione tra Aler e Comune di Varese verrà realizzato l’intervento a Sangallo e Montello, mentre l’amministrazione sta intervenendo direttamente nei quartieri di Biumo e Masnago». Così il sindaco di Varese Davide Galimberti nella Commissione sul tema della situazione abitativa a Varese. Presenti all’incontro, oltre al sindaco, gli assessori Molinari, Buzzetti, Catalano e il presidente di Aler, Stefano Cavallin (leggi QUI), invitato proprio per illustrare anche il quadro degli alloggi pubblici presenti a Varese e gestiti dall’ente di Regione Lombardia.
Durante la Commissione è anche emerso che circa l’80% dei 327 alloggi popolari di proprietà del Comune di Varese è già abitato oppure al momento è interessato da lavori di riqualificazione. Ad oggi infatti sono oltre 80 le residenze di edilizia pubblica comunale in fase di riqualificazione che, una volta sistemate, saranno riassegnate. In molti casi le manutenzioni degli alloggi sono già state ultimate e siamo nella fase di collaudo finale come ad esempio gli appartamenti di via De Cristoforis, via Frasconi e via Walder. In questo caso si tratta del piano di riqualificazione dei servizi abitati pubblici (SAP) presenti a Biumo Inferiore: quasi 40 alloggi, per un investimento di oltre 5 milioni e mezzo. Si tratta di risorse messe a disposizione dal bando Pinqua e dal PNRR inserite in un grande progetto di rigenerazione che ha come obiettivo lo sviluppo di un mix di funzioni per il rione: oltre all’aspetto sociale infatti a Biumo inferiore si sta realizzando un nuovo grande studentato per gli universitari. Oltre a questo progetto però, sono diversi gli alloggi in altre zone della città dove sono in corso opere di manutenzioni: da via Valverde a via Aprica e via Roncaccio.
Sono questi alcuni dei dati esposti questa sera in Commissione che aveva come tema la situazione abitativa a Varese.
«L’idea di questa commissione – ha detto l’assessore ai Servizi sociali Roberto Molinari - nasce dalla volontà di avere un quadro dettagliato e complessivo della situazione degli alloggi pubblici varesini, anche grazie alla presenza del presidente di Aler che ringrazio per la disponibilità. L’ente regionale infatti gestisce la maggioranza degli appartamenti di edilizia popolare presenti in città. Per questo motivo, siamo al lavoro per una maggiore sinergia tra Comune e Aler in modo da mettere in campo, oltre ad una maggiore risposta alla domanda di case, anche un piano che veda la realizzazione di importanti progetti sociali in diverse zone della città. Unendo così la riqualificazione degli alloggi a politiche di coesione nei quartieri dove c’è una particolare presenza di abitazioni di edilizia pubblica. In questo senso vogliamo lavorare alla costituzione di un tavolo permanente che metta al centro le aree dove ci sarà un numero crescente di alloggi, come Sangallo e Montello».
Durante la commissione poi è emerso che per quanto riguarda il Comune, a partire dal 2016, alle riqualificazioni in corso si aggiungono anche altre manutenzioni per un valore di altri 2 milioni e mezzo di euro. Al momento poi ci sono in fase di progettazione ulteriori riqualificazioni di alloggi di housing sociale tra viale Valganna e via Vetta di Italia per un valore di oltre 300mila euro, in questo caso si tratta di risorse legate al PNRR. Sempre grazie ai fondi europei è in corso anche la grande riqualificazione nel quartiere di Masnago dove è prevista la realizzazione di alloggi di edilizia popolare, in questo caso il valore è di circa un milione di euro.
«I fondi del PNRR si sono rivelati ancora una volta fondamentali per le città, anche per quanto riguarda i temi dell’abitare e della coesione sociale» ha proseguito il sindaco Davide Galimberti.
In questo senso si sta sviluppando anche il percorso del nuovo Piano di governo del territorio (PGT). Anche per rispondere alla crescita abitativa dettata dall’aumento di attrattività di Varese, oltre che per le necessità sociali sempre più evidenti in Italia. Negli anni la città ha avviato, e favorito, un grande progetto di riqualificazioni che hanno coinvolto tutti i quartieri cittadini. Questo sviluppo vede protagonisti anche i giovani e studenti con ben due studentati in corso di realizzazione, uno nel quartiere di Biumo e uno alla Bustecche.
«Il tema della rigenerazione dell’edilizia pubblica di proprietà comunale è stato uno dei nostri primari obiettivi – ha detto l’assessore alle Risorse Cristina Buzzetti – oltre ai fondi messi a disposizione dall’amministrazione abbiamo infatti partecipato a tutti i bandi a disposizione: europei, nazionali e regionali. Il volume di risorse stanziato per le riqualificazioni del patrimonio edilizio pubblico è stato ingente ma ancora resta da fare. Sono diversi infatti i bandi a cui siamo ancora in attesa di ricevere le risorse necessarie per completare il progetto complessivo di riqualificazione che abbiamo in programma. Servirebbero infatti altri 4 milioni e mezzo di euro per sistemare, rendere fruibili e assegnabili tutti gli alloggi di proprietà comunale. Il programma di coesione europea discusso recentemente a Torino con Anci e con il vicepresidente Fitto potrebbe portare a reperire le risorse necessarie per il programma di riqualificazioni».
«La commissione è il luogo idoneo per riflettere sul tema dell'abitare – ha sottolineato la Presidente della Commissione Maria Grazia D'amico - alla luce dei cambiamenti sociali in città e sul territorio. Un tema che va affrontato in modo collegiale e ampio, attraverso una lettura che tenga conto dei molteplici aspetti coinvolti, come le politiche di inclusione, le risorse, la necessaria sinergia con tutti i soggetti preposti, fino alle rigenerazioni in essere che possono offrire nuove opportunità».




