Varese - 20 giugno 2025, 09:56

L'Università di Verona studia le abitudini dei varesini sulla raccolta differenziata

Da domenica 22 giugno operatori incaricati dal Comune di Varese inizieranno una raccolta data per conto dell'ateneo scaligero. L'assessora San Martino: «La seconda fase sarà di orientamento e consiglio nel caso in cui ci fosse la possibilità di ottimizzare i contenitori e le attrezzature anche ai fini dell’applicazione della tariffa puntuale»

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Varese è il Comune scelto dall'Università degli Studi di Verona per indagare le abitudini dei cittadini sul rifiuto indifferenziato prodotto nei condomini, in cui si utilizzano bidoni carrellati comuni e dotati di chip. A questo scopo, nelle prossime due settimane operatori incaricati dal Comune controlleranno il livello di riempimento dei bidoni la sera prima del giorno di raccolta in circa 300 edifici distribuiti su tutto il territorio. Gli addetti saranno dotati di tesserino di riconoscimento e di chiave per l’apertura delle attrezzature.

L'operazione è parte del progetto PRIN “Conditional cooperation, social norms, and sustainable behavior” del dipartimento di Scienze economiche del polo veronese, e si avvale della collaborazione tecnica della società ARS Ambiente e dell'adesione del Comune di Varese che ha autorizzato la raccolta dati sul proprio territorio.

Il progetto, nella sua fase successiva e dopo un’elaborazione dei dati raccolti, selezionerà gli edifici in cui il livello di produzione di indifferenziato è superiore alla media. Il proposito è di rendere consapevoli gli utenti di questi edifici del fatto che, migliorando le proprie abitudini, il numero di bidoni per l’indifferenziato può anche essere ridotto, con benefici per i cittadini e per l’ambiente.

L’Università di Verona ha già svolto vari progetti di questo tipo legati allo studio del comportamento degli utenti e all’efficacia delle tecniche di “nudging”, mirate ad accompagnare e orientare i cittadini verso cambiamenti d'abitudine individuali e collettivi. Il Comune di Varese è stato scelto come caso studio dall'Università anche alla luce del recente progetto LIFE “RethinkWaste” a cui la città ha preso parte.

«Partecipando a questo progetto, l'Amministrazione conferma il proprio impegno nel potenziare il servizio di raccolta differenziata – dichiara Nicoletta San Martino, assessora alla tutela ambientale, sostenibilità sociale ed economia circolare – I risultati della ricerca restituiranno informazioni utili sulle abitudini dei cittadini: la seconda fase sarà di orientamento e consiglio nel caso in cui ci fosse la possibilità di ottimizzare i contenitori e le attrezzature anche ai fini dell’applicazione della tariffa puntuale».

C.S.

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