Le parole del segretario di Varese della Lega, Marco Bordonaro.
Il Partito Democratico di Varese vive una crisi profonda, una crisi di identità che si riflette ogni giorno nella gestione sempre più confusa e inconcludente della città. Continuano ad attaccare l’opposizione come se fossero loro all’opposizione, quando invece governano Varese da otto lunghissimi e difficili anni.
Una crisi acuita, probabilmente, dai sonori schiaffoni presi al referendum sulla cittadinanza, un risultato che ha messo a nudo il distacco tra le loro posizioni ideologiche e il sentire comune dei cittadini. Oppure è solo l’abitudine: quella di fare opposizione al Governo nazionale e alla Regione Lombardia, sempre con magrissimi risultati. Un’abitudine così radicata che ormai fanno opposizione anche a Varese… all’opposizione.
Ma si dimenticano che dovrebbero governare, non limitarsi a predicare. Dovrebbero rimboccarsi le maniche e lavorare concretamente per i cittadini. Invece no: assistiamo a una giunta che si riempie la bocca con parole come “Masterplan”, ma non è nemmeno in grado di portare a termine i più modesti interventi per migliorare la qualità della vita.
Oggi più che della “Varese del futuro” possiamo parlare della Varese che fu, o peggio, delle rovine di Varese. Dopo aver riempito il centro di parcheggi a pagamento ed eliminato quelli liberi, oggi ci propongono auto volanti e vertiporti. Progetti avveniristici che lasciamo volentieri a chi ha competenza e visione, come Regione Lombardia. Loro, invece, dovrebbero concentrarsi sulle piccole e grandi cose reali, quelle che servono subito: manutenzioni ordinarie e straordinarie, strade sistemate, marciapiedi sicuri, i troppi progetti iniziati e mai conclusi usati solo per fare campagna elettorale.
Forse un domani ci saranno le macchine volanti che ci porteranno a Varese. Ma oggi ci sono solo auto in coda, parcheggi inesistenti e zone a 30 km/h. Meno voli pindarici, più concretezza. Prima di volare bisogna saper camminare – e questa giunta ha dimostrato di essere zoppa.
Parlano di rigenerazione urbana, ma nei fatti si traduce in supermercati, nuove strutture sgraziate che finiscono spesso in mano ai privati. Iniziamo a sospettare che solo questi progetti li appassionino veramente, non certo la gestione ordinaria, quella che dovrebbe essere la base per chi amministra una città come Varese: risolvere i problemi dei cittadini è una priorità, ben prima delle "grandi opere" che - spesso - sono solo grandi flop.
Altrimenti, si comprino una bella scatola di Lego da montare sul tappeto di casa: di danni ne hanno fatti abbastanza.




