Riceviamo e pubblichiamo la nota dei gruppi di minoranza di Leggiuno, Brenta e Monvalle:
Tra il mese di aprile e maggio nei consigli comunali di Leggiuno, Brenta e Monvalle sono stati approvati all’unanimità le mozioni, presentate dai consiglieri di minoranza Valena, Perrucchini, Carta, Cervello, Papini, Codognola e Ronchi per intitolare un luogo pubblico, una via o una piazza alla memoria delle vittime delle Foibe e della Shoah. Questa decisione segna un passo significativo nel riconoscimento di due tragedie che hanno profondamente segnato la storia italiana e mondiale e sottolinea l’importanza di una memoria condivisa.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, nelle terre dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, regioni a maggioranza italiana, si verificarono violenze da parte delle milizie jugoslave comuniste guidate da Tito, violenze che si intensificarono alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Le foibe, cavità naturali del territorio carsico, furono utilizzate come luoghi di esecuzione e occultamento di migliaia di vittime italiane. A seguito della firma del Trattato di Pace del 1947, che assegnava questi territori alla Jugoslavia, circa 350.000 italiani furono costretti all’esodo, lasciando le loro terre d’origine per cercare rifugio in Italia, spesso affrontando ulteriori difficoltà e resistenza. Inoltre, secondo le stime più ricorrenti, gli italiani gettati nelle profondissime cavità naturali, dette “foibe”, diffusissime in Istria e sulla costa dalmata, furono oltre 22.000.
Un’altra data indimenticabile per la nostra Storia è il 27 Gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca nota come Auschwitz, scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento, scempio dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani.I dati dello sterminio nei campi sono impressionanti: un milione e mezzo furono le vittime ad Auschwitz, circa 900 000 a Treblinka, 600 000 a Belzec, 300 000 a Sobibor, almeno 150 000 a Chełmno, 78 000 a Majdanek. Questo spazio simbolico onorerà il ricordo di quanti hanno sofferto a causa delle Foibe e della Shoah.
Riteniamo che le proposte, in particolare quelle di una parte delle minoranze, dovrebbero essere valutate per il loro contenuto piuttosto che influenzate da logiche di partito. Ciononostante siamo soddisfatti di aver raggiunto un accordo che consente di commemorare questi dolorosi capitoli della nostra storia, dimostrando il nostro impegno per la comunità.
Resteremo vigili su come l’attuale amministrazione intenderà onorare l’impegno preso e garantire che queste commemorazioni siano portate avanti con il rispetto che meritano.




