Aggrappati alla storia e alle radici, in attesa di un futuro migliore: metti le vecchie glorie e l'amicizia a tavola al Cuor di Sasso e ritrovi il Varese

Aggrappati alla storia e all'amicizia, ai ricordi e alle radici, in attesa di un presente e un futuro migliore. Ancora una volta una cena  al "Cuor di Sasso" - dove il profumo del grande Varese della A come dell'ultima B si respira ancora a pieni polmoni grazie al padrone di casa Silvano Bossi - non è stata soltanto una cena di grandi ex ma un inno alla varesinità al potere. E anche il modo migliore di stare assieme e di parlare di calcio in attesa della finale di Champions di questa sera.

Organizzata dal sempre attivissimo Gianfranco Mulas, fuori quadro nella foto, la reunion ha fatto "scaldare" un gruppo di vere furie biancorosse:  capo tavolata, come sempre, Mario Grotto, per uno schieramento che ha visto scendere in campo Dario Dolci, Ambrogio Borghi, Ernestino Ramella, Giampaolo Montesano, Davide Raineri, ds top per competenza, bravura, umiltà e varesinità, il super tifoso e commentatore senza peli sulla lingua né paura di chicchessia Francesco Cultrera, ai quali si è aggiunto anche l’attuale team manager del Varese Filippo Maddalena, calato in un mondo da cui attingere puro respiro biancorosso.

La serata si è protratta fino a tardi, tra una serie di racconti e ricordi del Varese più autentico, genuino e ruspante, prim'ancora che glorioso. Proprio la capacità dialettica e il confronto, anche forte ma leale, sono il sale di questi colori popolari e popolani il cui fuoco, sotto la cenere, cova ancora grazie a persone e momenti come questi.