Varese - 15 maggio 2025, 14:15

Quell'infelice biglietto da visita alla rotonda di viale Belforte. Problemi e idee: dal totem informativo al "vigile" di quartiere

LA LENTE SUI QUARTIERI/1 La rotonda di viale Belforte, ingresso prediletto in città per gli svizzeri e per tutti coloro che vengono a Varese da nordest, merita più attenzioni: verde pubblico non mantenuto, segnaletica orizzontale assente, illuminazione che va e viene, voragini nell'asfalto e nessuna indicazione turistico/commerciale. Perché non mettere un pannello con le info?

È uno degli ingressi di Varese, il prediletto da chi viene da est e da nordest, in particolare dei “cugini” svizzeri che scendono dal Gaggiolo per ragioni commerciali e turistiche.

E, della Città Giardino, non è un biglietto da visita adeguato.

La prima “cartolina dai quartieri” di VareseNoi parte da Belforte, in viale Belforte in particolare, lì dove i confini comunali lambiscono quelli di Malnate e dove una grande rotonda smista il traffico che arriva da quattro importanti direttrici.

Il problema è proprio la suddetta infrastruttura, assai migliorabile sia in termini di estetica che di sicurezza. La prima questione ha a che fare con il verde pubblico: alberi che crescono nell'aiuola centrale senza manutenzione, erba alta che a quasi metà maggio non è stata ancora tagliata, presenza di materiale edile non smaltito, un cartello abbattuto per mesi prima di essere raddrizzato e recuperato.

La sicurezza invece manca in relazione alla segnaletica orizzontale, da rifare ormai da più di un anno, come lamentano automobilisti e residenti commerciali dell’area. Ma non è l’unico grattacapo se si viene a trattare l’argomento strada: “celeberrime” son diventate le buche con conseguenti rattoppi alla bell'e meglio del manto stradale nel tratto finale di viale Belforte. Sempre chi lavora in zona racconta delle presenza di pattuglie della polizia locale chiamate sul posto per raccogliere denuncia da automobilisti con gli pneumatici fracassati dall’incontro con queste voragini.

L’illuminazione è il terzo grattacapo: a seguito di segnalazioni, il Comune è intervenuto a sistemare i lampioni dell’area, ma gli stessi - ogni due per tre - continuano a non funzionare, lasciando l’incrocio e le strade circostanti al buio. Il quarto sono i marciapiedi: le opere di compensazione del supermercato Aldi hanno contribuito alla sicurezza pedonale fino al Cimitero di Belforte, ma non oltre, e chi scende a piedi verso l’Iper, lo fa a suo rischio e pericolo. Ben noto, infine, il disagio degli allagamenti quando la pioggia scende in quantità massicce: l’ultimo episodio si è verificato qualche giorno fa.

Se poi si pensa a questo snodo come porta di Varese per chi proviene da fuori e non la conosce, a far scopa con le difficoltà non risolte ci sono le mancanze. Un ingresso che si rispetti dovrebbe contenere informazioni di natura turistica e commerciale, magari le indicazioni dei maggiori alberghi, dei siti più importanti da visitare e in generale di qualsiasi cosa utile ad aiutare/attirare il visitatore.

I cartelli di questo tipo, invece, mancano del tutto, ma - del resto - potrebbero anche essere "superati": perché infatti non installare un totem, magari digitale, che funga da necessario vademecum?

Un altro suggerimento che arriva da chi vive questa zona di Varese è quello di reintrodurre una figura che faccia periodicamente un giro per il quartiere ascoltando commercianti e cittadini e riporti poi i suggerimenti raccolti all'amministrazione su eventuali interventi o provvedimenti da prendere per migliorare la vivibilità dell'area. 

Fabio Gandini

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